Clonazione da Tiffany

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Clonazione da Tiffany

Clonazione da Tiffany. E’ quella che avviene ogni sera al Teatro Marconi di Roma,  fino a domenica 3 marzo, con il divertente e surreale spettacolo Clonazione da Tiffany.

Clonazione da Tiffany 

Clonazione da TiffanyClonazione da Tiffany. Un’unica e strana clonazione è quella che avviene ogni sera al Teatro Marconi di Roma, fino a domenica 3 marzo, con il divertente e surreale spettacolo Clonazione da Tiffany, che vede protagonisti principali Marco Belocchi (qui anche regista), Marina Suma e Giovanni Ribò.

Clonazione da Tiffany in due atti

Clonazione da TiffanyPrecisiamo subito che questa pièce non è una parodia del famoso film del 1961, Colazione da Tiffany, che vedeva protagonisti Audrey Hepburn e George Peppard, tratto dall’omonimo romanzo del 1958 di Truman Capote.

La scenografia curata da Manuela Barbato è la medesima per tutti e due gli atti: un sobrio appartamento del protagonista, arredato stile Anni ‘50 fa da cornice ai vari fatti bizzarri che si susseguono sfiorando il paradosso. Dal titolo della pièce già si capisce lo svolgimento della trama: Gustavo Paletta (Marco Belocchi) è un uomo triste e provato per l’improvvisa morte della moglie Bettina (Marina Suma), la sua musa ispiratrice per il suo lavoro di pubblicitario.

Clonazione da Tiffany – trama

Clonazione da TiffanyA causa della morte della sua dolce metà, perde l’ispirazione, ed ecco che per un annuncio letto sul suo cellulare si affida ad una società di clonazione, la Fast Clonation di un certo Dottor Ludovico (Giovanni Ribò), che può solo con un semplice capello ridarle accanto a sé sua moglie, viva e vegeta, ma, per l’appunto, clonata.

Il primo atto vede il disperato Gustavo provare vari tentativi per tentare il suicidio, ma dopo non essersi riuscito decide di lasciar perdere: a distorglielo dall’insano gesto ecco arrivare una moralista-puritana, Pia (Valentina Maselli), che lo consola e gli dice di guardare al futuro. Lei è l’invidiosa amica, dei successi professionali della defunta Bettina. Ma in un secondo tempo si farà lei paladina dell’immoralità rispetto all’innovativo e surreale progetto della clonazione umana della Fast Clonation.

Il protagonista è disperato per la perdita della moglie

Clonazione da TiffanySubito dopo, andata via Pia, per Gustavo non c’è pace: ecco che riceve la visita del salumiere-donnaiolo Guglielmo (Dario Biancone), che, con la delicatezza di un elefante in un negozio di cristalli, gli fa notare come quella casa sia diventata un mortorio, e che essendo ancora un bell’uomo dovrebbe trovarsi delle avventure galanti. Subito dopo arriva la fidanzata di Guglielmo, Patrizia (Tania Lettieri), una donna molto volgare, rozzetta, nel vestire e nel parlare, professione sciampista.

Ma ecco che entriamo nel vivo della storia, al clou del tutto: dopo aver ricevuto una telefonata dal Dottor Ludovico della Fast Clonation, Gustavo riceve a casa lo strano e ambiguo soggetto (potrà fare miracoli? Sarà un truffatore?) per mostrargli come poter riavere la sua adorata e amatissima Bettina. Basta un capello e Bettina come per incanto, tornerà a vivere e a manifestarsi fisicamente.

Nel secondo atto la moglie resuscita grazie alla clonazione

Clonazione da TiffanySuccessivamente nel secondo atto, Gustavo è contento di rivedere e poter riabbracciare Bettina, ma si rende anche conto che la moglie, resuscitata tramite la particolare clonazione, non è più come se l’aspettava. E’ insopportabile, dispotica, non ha più quel carattere dolce e remissivo, tanto che stanco vuole sbarazzarsi di lei, mediante un processo inverso di clonazione. Però, per una serie di sfortunate circostanze, la clonazione inversa sarà un disastro, e il povero Gustavo si ritroverà vittima del suo stesso desiderio, con un finale imprevedibile e inaspettato, forse anche questo surreale.

Uno spettacolo comico con un finale inaspettato

Clonazione da TiffanyClonazione da Tiffany è uno spettacolo comico, consigliato per chi voglia divertirsi nel segno del surreale, con una drammaturgia non proprio di spessore, con una trama fiacca, poco consistente, ma contra tutti gli attori sono validi, bravi e ben compenetrati nei loro ruoli. Se si ride poco nel primo atto, nel secondo si ride di più ma in maniera contenuta.

Ottima la regia di Marco Bellocchi che valorizza Marina Suma

Clonazione da TiffanyOttima la regia di Marco Belocchi (anche divertente nel ruolo di Gustavo) che, in maniera intelligente, dà spazio alle incursioni napoletane di Marina Suma (visto che lei è proprio di Napoli) e alla sua elegante sinuosità, con un fisico da pin up, da far invidia ad una ventenne.

Giancarlo Leone

 

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