Anno Leonardiano 2019

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Leonardo da Vinci Codice Atlantico foglio 5 retro, al centro mantice, mentre a destra prospettografo con un uomo che vi osserva dentro ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana Milano

La Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci presenta quattro mostre dedicate tutte ai segreti del Codice Atlantico in suo possesso. La prima si è aperta il 18 dicembre 2018 e chiuderà il 17 marzo 2019.

Leonardo da Vinci
Codice Atlantico foglio 33 studio di due mortai in grado di lanciare bombe esplosive ©
Veneranda Biblioteca Ambrosiana Portfolio Mondadori Milano

 

 

La Veneranda Biblioteca Ambrosiana che possiede il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, ne celebra il genio con quattro mostre e le prime due, oggetto di quest’articolo, sono composte da 46 fogli e dedicate ai segreti in esso contenuti.  L’intera serie delle 4 esposizioni è stata programmata dai dottori della Biblioteca stessa e curata dai maggiori esperti del settore. E’ patrocinata dal Comitato Nazionale e dal Comitato territoriale per i 500 anni dalla morte di questo genio mondiale. Partner è la Fondazione Fiera di Milano. 

 

 

Leonardo da Vinci
Codice Atlantico foglio 55 recto Ponte militare definito da Leonardo “ponte salvatico”
©Veneranda Biblioteca Ambrosiana Milano

 

 

L’esposizione che è in due tempi di tre mesi ciascuno, presenta come detto, 46 fogli scelti tra quelli più famosi e importanti di questo codice che ripercorre la carriera dell’artista nella quasi totalità, dagli anni fiorentini fino alla sua andata in Francia presso Francesco I. Le due mostre ineriscono in particolare i disegni più affascinanti che Leonardo elaborò con la tecnica scientifica e artistica della sua genialità.

 

 

 

Leonardo da Vinci
Codice Atlantico foglio 868 recto Ala coperta con un panno e mossa con verricello a manovella
in basso a destra particolare del verricello ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana Milano

Questo codice è stato donato alla Biblioteca Ambrosiana nel 1637 dal conte Giacomo Arconati. Si tratta in effetti di 1119 fogli autografi per un totale di 1750 disegni, e ha preso il nome di atlantico non per il contenuto bensì per il formato di grandi pagine che solitamente erano impiegate per confezionare gli atlanti, sui quali erano stati incollati i fogli di Leonardo onde conservarli al meglio e non disperderli.

 

 

Leonardo da Vinci
Codice Atlantico foglio 72, studio di bombardamento con traiettoria per la caduta delle
bombe oltre le mura di una fortezza a sinistra ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana Milano

Questa è la collezione leonardiana più importante e completa al mondo di tutte le invenzioni e delle materie coltivate dal genio, dagli anni giovanili sino alla sua morte: l’architettura, l’idraulica, la medicina e l’ottica, la meccanica e l’urbanistica, la geometria e l’astronomia, l’anatomia e le diverse arti figurative. La prima parte di queste due mostre è dedicata ai disegni di Leonardo in particolare inerenti la città di Milano. Così è esposta la celebre pianta della città con il suo cento a volo d’uccello, le macchine belliche progettate per Francesco Sforza e gli studi per il tiburio del Duomo, unitamene ai disegni per il monumento equestre sempre del Duca Sforza, nonché allo studio per il naviglio di San Cristoforo.

Leonardo da Vinci
Codice Atlantico foglio 199 verso in alto planimetria della città di Milano con l’indicazione
delle sue porte Veduta della città di Milano a volo d’uccello ©Veneranda Biblioteca
Ambrosiana Milano

Per ciò che riguarda la seconda parte che andrà in visione dal 19 marzo al 16 giugno 2019, riguarderà alcune preziose macchine belliche, ma soprattutto i progetti di ingegneria civile, congegni idraulici, macchine tessili, riproduzioni di strumenti meccanici, punzonatrici e girarrosti automatici. Questa seconda parte completerà al meglio questa sezione del Codice Atlantico. Le altre due che saranno oggetto di articoli a parte, riguarderanno I disegni francesi e Leonardo e il suo lascito. 

Una mostra straordinaria da non mancare poiché altre in epoche precedenti sono state oggetto di importanti esposizioni, ma mai ovviamente così complete.

Emilia Dodi

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