PDF/PRINT clicca quiMozart chi? Due paroline del Maestro Salieri. Stasera, venerdì 21 luglio, alle 21.30, nella splendida cornice del palco dei suggestivi Giardini della Filarmonica di Roma, per la Rassegna I Solisti del Teatro, va in scena questo spettacolo di Vittorio Cielo.
Mozart chi? Due paroline del Maestro Salieri
Mozart chi? Due paroline del Maestro Salieri. Stasera, venerdì 21 luglio, alle 21.30, nella splendida cornice del palco dei suggestivi Giardini della Filarmonica di Roma, per la Rassegna I Solisti del Teatro, va in scena lo spettacolo di Vittorio Cielo, Mozart chi? Due paroline del Maestro Salieri che vede protagonista e regista Ennio Coltorti.
Ennio Coltorti è uno straordinario Salieri
L’attore ci regala un’aggraziata dignità che solo le parole non potrebbero donare. Uno spettacolo irriverente che partendo da documentazioni storiche rivela verità su Mozart attraverso l’arte, la musica, il teatro. Un esilarante monologo anche ricco di melodie musicali dal vivo per flauto e pianoforte sapientemente eseguite rispettivamente da Francesca Donati e Laura Baldassarre, episodi della vita e carriera di Mozart che ci fanno capire chi fosse veramente il musicista.
Ennio Coltorti è uno straordinario Salieri e lo spettacolo tratto dal libro di Vittorio Cielo smentisce il romanticismo che vuole Mozart un enfant prodige, morto solo e povero, in disgrazia ucciso dall’inestinguibile invidia del “mediocre” compositore di corte Salieri.
L’interpretazione di Coltorti è coinvolgente
Niente di tutto ciò. Coinvolgente è l’interpretazione di Coltorti che fa navigare il pubblico attraverso i secoli, facendolo sognare, ridere, riflettere attraverso descrizioni di personaggi e comportamenti di altri tempi, ma anche con analisi contestuali di strategie comunicative.
Uno spettacolo da vedere
Mozart chi? uno spettacolo che vale la pena di essere visto, sia per le stupende musiche, sia per conoscere a fondo chi sia veramente Mozart, apprendendo novità sulla sua personalità. Degni di nota anche gli stupendi costumi di Rita Forzano.
Giancarlo Leone
