A Gorizia in Palazzo Attems Pettzenstein per celebrare i 100 della Rivoluzione Russa c’è un’esposizione, dal 6 dicembre 2017 al 25 marzo 2018. che riguarda la cultura e l’arte del periodo, partendo da Diaghilev per arrivare all’astrattismo 1898-1922. E’ curata da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri con Faina Balachovskaja.
L’esposizione è nata dall’idea dei dirigenti del CSAR dell’Università Ca ’Foscari di Venezia e da Faina Balachovskaja della Galleria Tret’jakov di Mosca con l’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale Friuli Venezia Giulia, onde mostrare il fermento culturale che è stato prodromico alla Rivoluzione di Ottobre continuato fino al 1922. In effetti anche prima dell’evento politico c’era stato un risveglio culturale iniziando con Diaghilev e la rivista Il Mondo l’arte per arrivare alla costituzione dell’Unione Sovietica.
In effetti è stato tutto un fermento, citando i nomi più importanti si può parlare di Diaghilev per il balletto, Stravinskij e Mussorgsky per la musica, Cechov per il teatro, e per l’arte visuale non possono essere dimenticati tra gli altri Kandinskij, Larionov, Tattln, la Goncarova, Ekster e si dovrebbe ancora proseguire. Per chiarire al meglio quanto avvenuto la mostra si divide in 6 sezioni, una per ciascun anno che è stato il più cruciale. con varie forme artistiche come dipinti, opere su carta, manifesti, oggetti e documenti storici e movimenti culturali, partendo dalla matrice letteraria russa tra il XIX e XX secolo.
Per citare solo i nomi più noti al pubblico basterà citare gli scritti di Pasternak e Majakovskij e per la pittura certamente l’arte ante astrattismo per arrivare all’attualità del periodo che è stata una rivoluzione per tutta l’Europa. Infine la grafica, le scenografie, la musica e ll cinema dove dopo pochi anni si sono viste le esperienze di Ejzenstejn e Vertova.
La mostra presenta continui rimandi tra Arte e Storia e grazie alla multimedialità crea un’esposizione spettacolare anche per il luogo nel quale è mostrata. Le circa cento opere provengono dalle maggiori istituzioni di Mosca, dalla Galleria Tret’jakov, dal Museo delle Arti Decorative, da quello di Storia Contemporanea nonchè dal prestito del Fondo Alberto Sandretti della Collezione Feltrinelli.
Anna Camia