Io mi chiamo G. Recentemente, è andato in scena – in anteprima nazionale nell’ambito della Rassegna I Solisti del Teatro, diretta da Carmen Pignataro, nei Giardini della Filarmonica di Roma – lo spettacolo musicale Io mi chiamo G, dedicato al grande artista Giorgio Gaber.
Io mi chiamo G
Io mi chiamo G. Sabato 22 luglio, è andato in scena – in anteprima nazionale nell’ambito della Rassegna I Solisti del Teatro, diretta da Carmen Pignataro, nei Giardini della Filarmonica di Roma – lo spettacolo musicale Io mi chiamo G, dedicato al grande artista Giorgio Gaber, a vent’anni dalla sua scomparsa. E’ stato interpretato da Marco Zangardi e Maria Teresa Pintus, accompagnati dai musicisti Andrea Moriconi alla chitarra, Fabio Landi al basso e Valerio Cosmai alla batteria. Il tutto, per la regia di Marco Belocchi e la direzione musicale di Andrea Moriconi.
Io mi chiamo G, dedicato al grande artista Giorgio Gaber
Riproporre Giorgio Gaber a vent’anni dalla scomparsa non è solo un doveroso omaggio ad un grande artista, ma è rigorosamente indispensabile. Poiché attualmente i valori sono del tutto spariti, il degrado culturale ha raggiunto minimi storici, la politica non ha più senso e indubbiamente non rappresenta più il popolo ma è serva dei poteri forti, dove globalizzazione, televisione, social stanno relegando in un angolo l’umano, oggi ci viene da pensare cosa direbbe Giorgio Gaber di tutto ciò, lui che tutto ciò lo aveva presagito.
Certo, non lo sapremo mai e allora il regista e gli attori, con questo spettacolo, ripercorreranno il suo pensiero, con le canzoni e i testi interessanti e di spessore di questo artista che sapeva toccare la mente, ma anche il cuore, con sarcasmo, dolcezza, intelligenza, sensibilità ma anche con tanta umanità.
In Io mi chiamo G privilegiato il Gaber meno noto
In questo Io mi chiamo G il regista ha operato delle scelte, ha sacrificato i brani più conosciuti per non rischiare di fare una “greatest hits”. Si è privilegiato il Gaber meno noto, tralasciando la politica in senso stretto per recuperare il Gaber più intimo, più sensibile, quello più femminile. In fondo, a studiare bene il personaggio, Gaber aveva due anime e sapeva miscelare in un bel mix quella maschile, più sarcastica e politica, e quella femminile, malinconica ma anche dolce e sensuale.
Per lo spettacolo sono stati scelti due interpreti, che potessero sdoppiare le due anime d’attore e cantante
Ed è per questo che sono stati scelti due interpreti che potessero sdoppiare le due anime, un attore (Marco Zangardi) e un’attrice cantante (Maria Teresa Pintus), per restituire quelle due personalità di Giorgio Gaber che erano indissolubili. Saranno messi in scena i brani, “recitando” nel senso più completo della parola, come faceva lo stesso Gaber. Come linea-up musicale, è stato privilegiato un trio dalle venature rock, il classico chitarra-basso-batteria, arrangiamenti del Maestro Andrea Moriconi. Ciò, per rendere al massimo la musicalità dei brani, esaltandone le armonie e la modernità.
Uno spettacolo imperdibile da vedere
Io mi chiamo G, uno spettacolo imperdibile. Da vedere assolutamente, perché, ne siamo sicuri, suscita grosse emozioni al pubblico presente, toccando i cuori e le menti di tutti.
Giancarlo Leone