PDF/PRINT clicca quiTestimone d’accusa al Quirino. Un dramma giudiziario di Agatha Christie con Vanessa Gravina e Giulio Corso, per la regia di Geppy Gleijes, in scena fino al 29 gennaio.
Testimone d’accusa al Quirino
Testimone d’accusa al Quirino. Un lavoro perfetto quello che per la regia (ed anche per l’interpretazione ) che Geppy Gleijes sta eseguendo in questo teatro. Uno delle più celebri e sature di fredda logica opere della giallista inglese più conosciuta al mondo, Agatha Christie, impegnata con questa commedia che Vanessa Gravina e Giulio Corso interpretano in maniera scientificamente piena di imprevisti, per esprimere in forma psicologica ma non troppo, l’animo e la personalità contorta di una donna in grado di compiere un’opera magistralmente e sottesamente orchestrata.
Testimone d’accusa – trama
In questo lavoro, che calcherà il palcoscenico fino al 29 gennaio prossimo, una corte inglese sta processando un presunto assassino, contro il quale gravano prove apparentemente impossibili da smentire. Leonard Vole è imputato per l’omicidio della anziana e benestante signora Emily French che, ignara che egli fosse sposato, lo aveva nominato suo principale erede: la differenza di età tra i due costituirebbe il movente dell’assassino della anziana signora.
In sede di processo viene chiamata a testimoniare la moglie dell’imputato, Romaine, che non soltanto non testimonia a favore del marito, ma diventa la principale teste di accusa contro di lui, al punto che l’avvocato di Vole è costretto a sua volta a chiedere ausilio al noto avvocato penalista Sir Wilfrid Robarts ( interpretato splendidamente da un perfetto Geppy Gleijeses), che riesce a farlo assolvere…..
Ottimi gli interpreti di questa commedia gialla
Certamente, come per ogni giallo che si rispetti, non staremo a svelare il resto della commedia, inaspettato ed inusitato, ma della quale non possiamo fare a meno di lodare tutto l’impianto di messa in scena, dagli attori (eccezionale Carla Gravina nel doppio ruolo della moglie dell’imputato e della misteriosa donna che recapita, a pagamento, le “prove” della sua innocenza ) e non da meno Antonio Tallura nei panni del difensore di Vole che si rivolge all’avvocato Robarts ).
Uno spettacolo perfetto
Ma è l’intero lavoro che merita di essere visto e gustato perché in esso tutto è perfetto, dalla trama alle interpretazioni, dalla scenografia (perfetta la ricostruzione dell’aula del processo) ai piccoli particolari, come quello che nel corso dello svolgimento dell’udienza si sente, sottofondo ma impellente, il ticchettio della macchina dello stenografo.
Insomma, un successo ampiamente meritato che Gleijeses e la Gitiesse Artisti Riuniti con il Teatro Stabile del Veneto, incassano sostenuti da grandi applausi da parte dell’accorto e partecipato pubblico presente in sala.
Andrea Gentili
