
Lee Miller e Man Ray Fashion, love, war. Nella prestigiosa sede di Palazzo Franchetti a Venezia, viene ospitata sino al 10 aprile 2023, questa mostra. Obbiettivo dell’esposizione, è quello di dare a Lee Miller pioniera del surrealismo in fotografia, pari dignità con Man Ray, il cui lavoro tendeva ad oscurarla in vita, e negli anni a venire.
Lee Miller e Man Ray Fashion, love, war a Palazzo Franchetti a Venezia

Lee Miller fu modella, fotografa, musa, prima donna reporter di guerra a documentare gli orrori dei campi di sterminio e icona del Novecento. L’artista americana fu tutto questo e molto ancora, attraversando la vita con passione e determinazione. Fu modella e musa e amante di Man Ray e poi sua grande amica, suo primo mentore. La loro relazione nacque nel 1929 e si interruppe nel 1932.
La mostra ha un percorso cronologico e tematico

La mostra presenta circa 140 foto di Lee Miller e di Man Ray, con oggetti d’arte e documenti, video provenienti dal Lee Miller Archives e Fondazione Marconi, fa ripercorrere l’intensità degli anni ruggenti, la Parigi crocevia della Moda, dell’arte, della letteratura, che si apriva al tratto surrealista, che ha fortemente caratterizzate l’opera dei due fotografi.
L’esposizione che si articola in varie sezioni con un percorso cronologico e tematico, si apre con il dittico di Lee Miller e Man Ray (Man Ray Autoritratto, 1931, E Man Ray Lee Miller 1929)1 accoglie il visitatore con una sezione dedicata alla fotografa come modella e musa negli anni Venti, a Parigi, quando incontra il famoso editore Conde Nast che la rende modella di Vogue e George Lepape principale illustratore di moda dell’epoca che la ritrae per Vogue rendendola un icona di stile.
La mostra si articola in varie sezioni con 140 foto in visione

Negli anni parigini la Miller lavora con George Hoyningen-Huèen, celebre fotografo di Vogue, In questo periodo attinge da ogni spunto e provocazione che proveniente dal background artistico, nell’avanguardia parigina. Nel 1929 sboccia nella città del Tour l’amore con Man Ray, qui la ritrasse insieme alle grandi personalità presenti in quella stagione artistica: Max Ernst, Pablo Picasso, Giorgio de Chirico, Jean Cocteau, Salvator Dalì.
Negli scatti surrealisti a Lee Miller, Ray cerca di indagare, i suoi tormenti, rivelare la sua anima, cercando di scomporre il suo algido corpo, ritraendone la nuca.
Il rapporto affettivo tra Man Ray e Lee Miller durò tre anni

Celebre la fotografia The Neck del 1930. Sempre nello stesso anno Jean Cocteau la coinvolse nel suo surrealista Le sang d’un poète, straordinaria pellicola d’avanguardia dove la Miller cosparsa di gesso interpreta una statua di ispirazione classica, una dea moderna.
Il rapporto con Man Ray si interrompe nel 1932, anno in cui la Miller rientra New York dove apre, come prima donna ai tempi, uno studio fotografico che ebbe un buon successo. Man Ray disperato per la rottura del loro rapporto sostituisce l’occhio sul braccio del suo celebre metronomo con quello dell’amata.

In mostra una vasta selezione di foto sia di ritratti e di pubblicità, sezione in cui si punta l’accento sulle creazione surrealiste di Lee Miller, fino ai famosi scatti delle vacanze surrealiste del 1937. Contesto in cui incontrò il suo secondo marito, l’artista inglese Roland Penrose e si trasferì a Londra dove lavorò come fotografa di Vogue.
Un’apposita sezione è dedicata all’Egitto, in cui realizzò celebri scatti come Portrait of Space, che ispirò Magritte a dipingere Le baiser nel 1938. Qui sposò l’uomo d’affari egiziano Aziz Eluoi Bey, ma il loro legame durò poco.
In mostra una vasta selezione di foto sia di ritratti e di pubblicità

Durante la guerra la Miller fu corrispondente di guerra per Vogue. Documentò a il Blitz di Londra, la liberazione di Parigi, i campi di sterminio di Buchenwald e Dachau. Nel 1944 collaborò con il fotografo di Time Life David E.Sherman, iconico il suo scatto nella vasca da bagno di Hitler e un’ampia selezione di foto con taglio surrealista con importanti artisti come Picasso, Cocteau, suoi amici.
In tutta la mostra il fil rouge è dedicato al rapporto tra la Miller e Ray e l’evoluzione di questo legame nel tempo, durato quasi 50 anni.
Il rapporto tra Man Ray e Lee Miller sotto varie forme durò quasi 50 anni

Il catalogo della mostra è edito da Skira a cura di Victoria Noel-Johnson, con testi di Ami Bouhassane e Anthony Penrose. La mostra si deve alla moglie di Antony Pernrose che mettendo a posto la soffitta della loro casa, trovò oltre 60.000 tra foto, negativi, documenti, riviste, corrispondenze e cimeli, dell’articolata vita della Miller.
Savina Fermi