Emilio Isgrò torna a Brescia dopo aver realizzato L’incancellabile Vittoria, con un mega-progetto che coinvolge tutta la Brescia romana, dal 23 giugno 2022 al 18 gennaio 2023.
Isgrò cancella Brixia
Dopo il successo di Brixia Emilio Isgrò torna a Brescia con un progetto che coinvolge i luoghi più importanti del Parco Archeologico di Brescia romana, il più grande del nord Italia. Il progetto è prodotto dalla Fondazione Brescia Musei con il Comune di Brescia, mettendo in dialogo l’archeologia e l’Arte Contemporanea.
Il progetto espositivo dal titolo Isgrò cancella Brixia, si compone di installazioni monumentali, fisiche e digitali, la messa in scena di un dramma autografo dell’artista siciliano, presentato nel Teatro romano di Brescia e l’esposizione di 14 lavori originali negli spazi del Museo di Santa Giulia.
Isgrò cancella Brixia- mega progetto dell’artista siciliano a Brescia
Le opere tutte di dimensioni ambientali, saranno in linea con li suggestivi luoghi che le ospitano. Spettacolo teatrale e mostra saranno in linea con la cultura mediterranea che con l’antica Roma, fu protagonista anche nel territorio bresciano.
“Cancellare Brixia” è per Isgrò non un semplice gesto, ma in sessant’anni di attività, l’artista siciliano ha fatto divenire la cancellatura, una complessa esperienza di conoscenza. Non bisogna dimenticare che Emilio Isgrò è celebre per le sue cancellature dei testi.
Isgrò cancella Brixia- installazioni fisiche e digitali
La mostra copre idealmente lo spazio monumentale corridoio interessato dal Corridoio Unesco, un progetto che sarà completato nel periodo di apertura della mostra e che prevede un lungo e maestoso itinerario di visita , libero e gratuito, che si snoda all’interno degli spazi del Parco Archeologico, fino al Museo di Santa Giulia.
La rassegna partirà dalla sala centrale del Capitolium un vero e proprio museo epigrafico che ospiterà l’opera Le Api di Virgilio. Una moltitudine di api in volo cancelleranno le scritte romane collocate sulle parete. Una spettacolare installazione, realizzata con le più innovative tecniche digitali, dove la cancellatura si manifesterà vicina alle immagini in movimento .
Le api di Virgilio di Emilio Isgrò
Le api sono il simbolo di operosità e socialità e oltre a cancellare le epigrafi, le coprono con nuove e suggestive parole, così da evocare una differente temporalità tra i vocaboli antichi e e quella della contemporaneità. Lo spettatore sarà sorpreso come Enea di fronte all’ apparizione delle anime, come uno sciame di api, si aggiravano nella valle del mitologico fiume Lete nell’episodio raccontato da Virgilio nel libro VI dell’Eneide.
Il complesso di Santa Giulia proporrà altri tre episodi del progetto espositivo . Nel Chiostro rinascimentale si incontrerà l’Armonium delle allodole impazzite, un enigmatico strumento musicale, sul cui perimetro corre una sequenza di tasti di pianoforte. Nel silenzio del luogo suonerà l’aria della Casta Diva della Norma di Vincenzo Bellini, una delle opere più importanti della tradizione lirica italiana ambientata nelle Gallie romane.
Roma come Atene – ciclo di dipinti di Emilio Isgrò
Le sale espositive del Museo di Santa Giulia ospiteranno anche un intero ciclo di dipinti dal titolo Roma come Atene. Tredici grandi tele dove le pagine illustrate di un libro sulla vita quotidiana di una antica polis greca sono state cancellate da una pittura in bianco. Una cancellatura non più soltanto concettuale, recuperando una modalità da lui sperimentata a partire dai primi anni ottanta.
Il percorso si concluderà nei giardini Viridarium, spazio pubblico all’interno del Museo di Santa Giulia e prossimo alle Domus dell’Ortaglia, dove un grande mappamondo dal diametro di 4 metri, si presenterà come caduto sul prato. Tutti i toponimi del globo saranno cancellati da Isgrò, tranne quello di di Brixia. Questa grande opera pubblica che resterà in permanenza alla città, arricchendo le collezioni civiche cittadine, sarà su acciaio inox, con una tecnologia di stampa digitale all’avanguardia.
Per ciò che riguarda il teatro, Isgrò propone il 23 giugno il dramma Didone Adonais Domine, proposto una sola volta nel 1986, nel teatro romano di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) luogo dove l’artista è nato nel 1937.
Savina Fermi