Alla Fondation Beyeler di Rien(Basilea)c’è una particolare mostra, intitolata CLOSE UP, che riguarda la ritrattistica femminile di nove grandi artiste che va dal 1870 ai nostri giorni. Sono presenti opere di 100 prestatori internazionali e collezioni private di Europa, USA, Messico. La mostra è aperta dal 19 settembre 2021 al 2 gennaio 2022.
CLOSE UP riunisce le opere di nove artiste iniziando da Berthe Morrisot, il cui lavoro unisce un focus sulla rappresentazione della figura sotto forma di ritratti e autoritratti, di artiste che hanno occupato e occupano un posto di rilievo nella storia dell’arte dal 1870 ad oggi. Queste sono: Berthe Morrisot, Mary Cassatt, Paula Moderno-sohncker, Lotte Laserstein, Frida Kahlo, Alice Neel, Candy Shermann, Marlene Dumas, Elisabeth Peyron.
La mostra fa il punto sulla loro percezione artistica, sulla loro visione del mondo, che trova espressione negli autoritratti o nei ritratti delle altre. Accostando queste artiste, diventa possibile comprendere come la visione di queste, si sposti dal loro soggetto tra la seconda metà del XX secolo e oggi, e apprezzare ciò che si riflette in quella visione che la rende significativa.
La mostra prende in considerazione il periodo nel quale per le donne dovevano possibile essere considerate delle professioniste in Europa e in America e come tali insieme alla rivalutazione della nozione di individuo. Come l’Impressionismo ha soppiantato la tradizione di arte classica, così con l’inizio del XX secolo ha visto gli artisti in generale, sperimentare la quasi totale nascita della eliminazione della somiglianza. Successivamente il ritratto si è trasformato fino ad arrivare ad una forma espressiva nuova, arrivando a differenti forme di rappresentazione.
Le artiste presenti in mostra danno un’idea esemplare di aver rinunciato a qualsiasi somiglianza. Successivamente il ritratto si è trasformato in una nuova forma espressiva e in nuove possibilità di rappresentazione. Benchè la mostra non vada fare una storia della ritrattistica moderna, ciascuna di loro presenta una storia che è tipica del proprio tempo.
La mostra si apre con Berthe Morrisot (1841-1895) e Mary Cassatt ( 1844-1926) che hanno contribuito a plasmare l’impressionismo, e sono state da base per le successive generazioni. Le opere di Paula Moderno – sohncker (1876-1907) presenti in mostra, sono state dipinte tra il 1900 e il 1907, anni dei suoi esordi, belle e soprattutto promettenti che si sono fermate a causa della morte dell’artista nel 1907. Tra le artiste precedenti e lei ci sono trent’anni e artisticamente parlando occupa un diverso posto, riguardo alle prime, che devono essere considerate le pioniere del modernismo.
Con Lotte Laserstein la mostra sposta la sua attenzione da Parigi a Berlino degli anni ’20 del Novecento. I suoi ritratti presentano il tipo di vita quotidiana moderna, in particolare “La nuova donna” la cui immagine è stata propagandata in fotografia, film e riviste.
L’opera di Frida Kahlo (1907-1954) rappresenta la forma più complessa del ritratto.e in particolare dell’autoritratto. I ritratti della Kahlo sono indubbiamente autoritratti, ma in effetti sono il tentativo di raccontare il vero di se stessa. Sono autoritratti altamente costruiti ma per questo non meno autentici autoritratti dell’artista.
Pur appartenendo alla stessa generazione della Lasterstein e della più giovarne Kahlo, Alice Neeel ( 1900-1984) rappresenta una generazione storicamente e artisticamente diversa. A differenza di molti suoi colleghi USA non ha scelto la via dell’astrazione, ed è rimasta fedele alla figurazione. Ha creato ritratti realistici dipinti dal vero o da o da modelli considerati iconici. Ha dipinto modelli dal vivo o a memoria, con l’obbiettivo di rilevare il carattere dell’individuo ritratto.
Una nuova sezione della mostra tratta di Marlene Dumas (1953) seguita da Cindy Shermann (1954) e Elisabeth Peyron(1965), mentre la ritrattistica contemporanea, è al centro della scena con tre posizioni molto diverse.
Comune a tutte le tre le precedenti artiste, è che la percezione della realtà è influenzata dai mass media e dal potere delle sue immagini. Ciascuna di loro le intrepreta in modo differente.
L’esposizione è corredata da una serie di cortometraggi con nove attrici di fama interazionale: Irene Jacob, Martina Gedk, Luna Wedler, Meret Becker, Angela Molina, Bettina Stucky, Veder, Maria Furwangler, Aleria Packer che invitano gli spettatori a sostenere le artiste.
Il catalogo è pubblicato in tedesco e inglese è pubblicato da Hale Cartz CVerlag di Berlino, ed è di 342 pagine.
Savina Fermi