Le parole per dirlo su Rai 3

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La lingua al centro di un programma televisivo! La tv si sa cambia il linguaggio e il modo di esprimersi, logico quindi occuparsene in un epoca dominata, forse, da un eccesso di comunicazione. Rai 3 lo fa con “Le parole per dirlo“, in onda ogni domenica mattina, alle 10.20, a partire dal 18 ottobre.

Le parole sono pietre. Diceva Carlo Levi nell’omonimo libro per significare e quantificare il peso ed il loro valore in relazione al tasso di arretratezza culturale di un’area geografica. Le parole, quindi, come termometri del tasso di civiltà di una società. In questo contesto la tv ha cambiato non solo il linguaggio degli italiani, ma anche il costume. “Le parole sono importanti”, come urlava Nanni Moretti in “Palombella rossa“, uno dei suoi film più famosi. Una convinzione che è quella da cui parte il nuovo programma settimanale di Rai3Le parole per dirlo“, in onda ogni domenica mattina, alle 10.20, a partire dal 18 ottobre.

Padrona di casa, l’attrice Noemi Gherrero, alla sua prima prova da conduttrice in casa Rai, affiancata dai linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota.

In quasi settant’anni di storia, la televisione italiana ha modificato radicalmente il nostro modo di esprimerci. È quindi una scelta naturale quella di dedicare al linguaggio della televisione la prima puntata di questo programma sulla lingua italiana.

A inaugurare la galleria di ospiti intervistati da Noemi Gherrero, conduttrice del programma, c’è stato Corrado Augias, protagonista di numerose trasmissioni che hanno fatto la storia della TV. Assieme ad Augias e ai linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota – presenze fisse del programma – Noemi Gherrero ha  ripercorre le parole della televisione che hanno lasciato un segno nella nostra comunicazione quotidiana, dall'”esatto” di Mike Bongiorno alle invenzioni linguistiche di Nino Frassica, dando spazio sia alle curiosità di un gruppo di studenti collegati da casa che alle domande dei telespettatori, invitati a intervenire attraverso i social.

E’ uno spazio un po’ sulla falsa riga del Non è mai troppo tardi del maestro Manzi, quando gli italiani rimanevano incollati alla tv per imparare a leggere e scrivere“, ha raccontato all’ANSA la Gherrero, napoletana doc, una laurea in Relazioni Internazionali e Diplomatiche all’Università L’Orientale di Napoli, appassionata di simbolismo, psicologia e antropologia culturale.

Oggi – ha proseguito – vorremmo recuperare il rapporto con la nostra lingua, ridare attenzione a ciò che si è perso ma anche a ciò che sta nascendo. La parola, usata nel modo giusto, offre la possibilità di comunicare e arrivare alle persone. E noi vorremmo raccontare il modo di parlare degli italiani nei suoi aspetti più vitali e concreti, tra neologismi, anglicisimi e nuovi linguaggi“.

 

 

Il programma si articola in 33 puntate fino a giugno, ognuna dedicata a uno specifico ambito, come la lingua della politica, della pubblicità, dei social network. Tra filmati di oggi e di ieri e un piccolo gruppo di studenti a seguire on line, non mancherà una puntata dedicata alle donne e alle parole per loro usate.

Carlo Salvatore

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