Dialoghi impossibili tra uomo e donna

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Al Teatro Manzoni di Roma, nuova apertura di stagione con la divertente commedia, scritta e diretta da Diego Ruiz, La stranissima coppia, che vede protagonisti Manlio Dovì e Patrizia Pellegrino, che nella rappresentazione hanno conservato i loro nomi originali. In scena fino al 1° novembre.

Al Teatro Manzoni di Roma, apertura di stagione 2020-2021 con la divertente commedia, scritta e diretta da Diego Ruiz (che la interpretò nel 2014 con Milena Miconi), La stranissima coppia, in scena fino al 1° novembre, che vede protagonisti Manlio Dovì e Patrizia Pellegrino, che nella rappresentazione hanno conservato i loro nomi originali.

In questo spettacolo si parla del rapporto, ormai disincantato, fra uomo e donna. Potrebbe essere il loro specchio, come quello di ognuno di noi, che confrontandosi con l’altro sesso, nella propria testa si fa strani pensieri, film mentali, salvo poi scontrarsi con la nuda realtà, che è quella che l’altro, uomo o donna che sia, non è mai come l’avevano idealizzato. E’ sicuramente quello che provano i personaggi di Manlio e Patrizia, giunti alla soglia dei 50 anni, con matrimoni falliti alle spalle che s’incontrano per la prima volta con un appuntamento al buio.

Subito Patrizia rimane allibita quando Manlio si presenta con un mazzo di fiori finti. Da questo fatto inizia a criticarlo, affermando che non ci sono più gli uomini di una volta, quelli che portavano fiori veri. Così nasce un incontro-scontro fra i due separati alla ricerca di nuova compagnia: fraintendimenti, battibecchi, ricordi, giochi di parole sino presenti in tutto l’incontro fra i due. Patrizia è una donna petulante, verbosa, sempre pronta a criticare gli atteggiamenti di Manlio, da lei considerato formale, attento, noioso, solo preoccupato di essere ancora sfortunato in amore.

Patrizia conquista uomini con il solo piacere di farlo, solo per avere in cambio dei favori di ogni genere, a seconda del lavoro che fa il malcapitato. Ad esempio da Manlio vorrebbe una sostanziale diminuzione delle tasse, visto che lavora alle agenzie delle entrate.

La commedia, spaccato della società di oggi, non decolla, i dialoghi sono scontati e nell’arco dell’intero spettacolo, non succede nulla che possa suscitare interesse nello spettatore che assiste a situazioni statiche, alcune prive di nonsense. Ad esempio, una per tutte: la coppia doveva andare a cena in un ristorante chic. Dopo aver discusso, passano le ore, non vanno più a cena, eppure la donna si cambia, apparendo più elegante. Per quale motivo questo cambio di look? Il tutto si regge molto sulla comicità di Manlio Dovì che, da buon caratterista, si ritaglia divertenti siparietti, gag, come quando era protagonista anni fa al Salone Margherita negli spettacoli di Pingitore, lasciando un po’ in ombra Patrizia Pellegrino.

Il pubblico si diverte, a volte ride, ma il tutto preso con beneficio d’inventario. Da vedere, ma con riserva.

Giancarlo Leone

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