Appunti e riflessioni di un attore in quarantena

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Ha preso il via TIC ON LINE, un progetto di iniziative digitali condiviso dai Teatri in Comune –Teatro Biblioteca Quarticciolo, Teatro Tor Bella Monaca, Teatro Lido di Ostia e Teatro Villa Pamphilj – l’articolata rete di spazi per lo spettacolo parte del Sistema di Teatro Pubblico Plurale, coordinato dal Teatro di Roma e promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale. Una bella iniziativa la propone il Teatro Tor Bella Monaca con Diario di un non intubabile di Alessandro Benvenuti che, dal primo giorno del lockdown, ha iniziato a scrivere, con la sua abituale ironia, le sue riflessioni sulla forzata “quarantena” a causa del coronavirus.

Annotazioni buffe e paradossali, ma anche parole registrate con il cuore in subbuglio. Sono le scritture estemporanee di Alessandro Benvenuti, come dicevamo, che, dopo aver alleviato per due mesi gli animi di tanti esiliati casalinghi, da domenica 10 maggio sono arrivate nelle nuove edizioni create per l’occasione, sui canali sociali del Teatro di Tor Bella Monaca di Roma, di cui Benvenuti è direttore artistico. Il Diario di un non intubabile verrà trasmesso ogni domenica alle ore 18 in diretta sulla pagina Facebook del teatro e sugli account Instagram e Twitter; i video saranno poi disponibili sul sito del teatro e sul canale You Tube.

Il Diario di un non intubabile è una serie social in 12 episodi, interpretata da Andrea Murchio, che ha già riscosso un notevole successo, misurato in un crescente numero di like, ben 6000 per i primi due episodi, ed interazioni. Le riflessioni quotidiane di Benvenuti si traducono in brevi video, autoprodotti, rigorosamente in casa, con montaggio e regia supervisionati da Filippo D’Alessio. A raccontarci questa avventura è proprio Alessandro Benvenuti: “All’inizio dell’emergenza che ha travolto le nostre vite, ho pensato ad un modo di comunicare affettuoso con i frequentatori del mio fan club su Facebook e con tutti coloro che, da nord a sud, mi vengono a trovare in teatro per dirgli che l’uomo resiste, che continua a pensare e non si fa abbattere dalle avversità. Il ‘non intubabile’ sono io che ho 70 anni. Nel caso fossi stato contagiato dal virus, sarei stato immediatamente scartato, perché il diritto ad essere intubato e quindi curato ce l’hanno solo le persone giovani”.

“Andando contro la mia ritrosia a rivelarmi nel privato, ho pensato che era giunto il momento di farmi anche conoscere come persona. E così ho cominciato a scrivere quello che mi passava in mente. Dai nuovi miti televisivi, epidemiologi e scienziati non sempre attendibili, fino al racconto dei miei stessi sogni che contengono immagini apocalittiche”.

Giancarlo Leone

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