Ercole e il suo mito

0
Ercole atterra il leone di Nemea Hydra attica a figure rosse attribuito al Gruppo dei Pionieri 510 a.C. Artikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig

Alla Reggia di Venaria di Torino dal 13 settembre 2018 al 10 marzo 2019 c’è la mostra che mette in luce la figura di Ercole con 70 opere tra l’Antichità e il Novecento. Curata da Frederich Wilhelm von Hase con un importante Comitato scientifico, è organizzata da Swiss Lab for Culture Project e Consorzio Residenze Reali Sabaude, con un catalogo Skira.

Ercole e Atena anfora attica del Maestro di Berlino, 490-480 a.C
Artikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig

 

 

Alla Reggia di Venaria nella Sala delle arti, si potranno ammirare 70 opere tra ritrovamenti archeologici, gioielli, opere d’arte applicata, dipinti e sculture dall’Antichità classica al Novecento che riguardano la figura di Ercole e quanto questa sia stata mitizzata. La mostra è anche dedicata al restauro della Fontana d’Ercole punto focale dei giardini seicenteschi della Reggia, un tempo presieduta dalla statua di Ercole Colosso del 1670.

 

 

Anteo gigante figlio di Gea, il Leone di Nemea cofanetto in avorio
prima metà XI secolo atelier costantinopolitano Cividale Museo archeologico nazionale

Per creare la mostra “Ercole e ilo suo mito” Frederich Wilhelm von Hase ha chiamato a collaborare gli studiosi di ogni periodo come Galatea Barucca, Angelo Bozzolini, Paolo Jorio, Darko Pandakovic, Laura Pasquini, Gerhard Schmidt, Rüdiger Splitter, Claudio Strinati, Paolo Venturelli, e ha visto la collaborazione di molti musei tra i quali l’Artikenmuseum und Sammlung di Basilea, il Museumslandschaft di Hessen-Kassel, il Museo Archeologico Nazionale e il Museo Filangieri di Napoli.

 

Gregorio de Ferrari ( 1642-1726)
Ercole accolto nell’Olimpo Fine XVIII secolo Genova Palazzo Spinola

L’esposizione che conta più di 70 opere ne mostra il mito, come detto, dall’Antichità classica al Novecento poiché questa figura ha sempre’ ispirato artisti fin dai primordi con ritrovamenti archeologici, gioielli, opere d’arte applicata, dipinti, sculture, manifesti, filmati e altro. La mostra inizia con i mito di Ercole in epoca pagana con i ritrovamenti archeologici di grandissimo pregio realizzati in Attica dal 500 al 300 a.C. prestati dall’Artikenmuseum di Basilea che raffigurano varie imprese di Ercole, tra ì quali la monumentale anfora del pittore di Berlino e il vaso attribuito al Gruppo dei Pionieri, oltre a altre opere che non è possibile in questa sede elencare.

 

 

Ercole d’oro Giardini di Palazzo Peterhof San Pietroburgo

 

La sezione si chiude con le coppo sbalzate eseguite da Gianmaria Buccellati con le Fatiche d’Ercole. Si passa poi a esaminare il cambiamento che questo personaggio ha avuto nel Medioevo dove Ercole è considerato come la figura del Salvatore. Infatti la discesa agli Inferi di Ercole per strappare Alceste a Thanatos prefigura la discesa di Cristo nel limbo per salvare le anime dei giusti, così come le vittorie di Ercole sugli animali prefigurano la vittoria del Redentore sul Demonio.

 

 

 

Statuetta in bronzo di Ercole con i pomi delle Esperidi  Italia meridionale 100 a:C. ca. Artikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig

 

 

In questa sezione si trovano oggetti di grande pregio provenienti dal Museo Archeologico di Napoli. Una sala sarà poi dedicata ai capolavori di arte decorativa. La celebrazione del mito prosegue poi in epoca moderna con le opere di pittura e scultura che partono dal Rinascimento con l’Apoteosi di Ercole del Garofalo (1539) proseguendo nel Seicento e nel Settecento con pezzi prestati dal Museo Filangieri.

 

 

Statuetta in bronzo di Ercole con I pomi delle Espridi Italia meridionale
100 a.C Artikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig

 

Saranno poi messe in luce particolare le 5 tele che raffigurano le fatiche d’Ercole di Gregorio De Ferrari provenienti dalla Galleria Nazionale Palazzo Spinola di Genova. Infine la statua erculea e le piante ad essa collegate che sussistono nei giardini di tutta Europa a cura Darko Pandakovich e un video passeggiata illustrato da Claudio Strinati. Si chiude l’ultima sezione ricostruendo un foyer cinematografico che testimonia il mito di Ercole nei film degli anni ’60 in Italia e in America.

Emilia Dodi

 

Nessun commento