Non ci posso credere

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Doppio festeggiamento al Teatro Manzoni di Roma: il teatro capitolino festeggia i suoi primi 30 anni di attività, ma si festeggiano anche i primi 30 anni di carriera di Antonello Costa, attore completo, con il suo spettacolo, da lui stesso scritto e diretto, Non ci posso credere, in scena fino al 14 maggio. Costa è un artista completo, eccellente, capace di recitare, cantare, ballare, ma anche capace di far ridere e regalare emozioni al pubblico.

Doppio festeggiamento al Teatro Manzoni di Roma: il teatro capitolino festeggia i suoi primi 30 anni di attività, ma si festeggiano anche i primi 30 anni di carriera di Antonello Costa, attore completo, con il suo spettacolo, da lui stesso scritto con Gianluca Irti, Gianfranco Phino, Annalisa Costa e Gianpiero Perone, nonché diretto, Non ci posso credere, in scena fino al 14 maggio.

Antonello Costa da anni apprezzato come attore tra i più completi del panorama teatrale, è considerato uno dei massimo esponenti del genere varietà e cabaret. Riesce a rinnovare linguaggio e ritmo senza tradire la tradizione del grande avanspettacolo italiano. E’ un artista completo, eccellente, capace di recitare, cantare, ballare, ma anche capace di far ridere e regalare emozioni al pubblico. Non ci posso credere è il classico spettacolo di varietà, ma indubbiamente molto raffinato, fatto non solo di lustrini e paillettes, ma basato su un mix comprendente vari generi, dal can can, alla macchietta, dal samba al monologo, da Totò a Chaplin, mantenendo desta l’attenzione del pubblico, che applaude a scena aperta e si diverte essedo anche coinvolto nelle spassose macchiette, che ogni volta Costa tira fiori dal suo ipotetico magico cilindro.

Per questo spettacolo, Antonello Costa ha scelto il meglio tratto dalle sue performance più che trentennali. Tra i vari quadri, il KaraKose, una macchietta con in sottofondo la canzone di Gianni Togni, Luna, una particolare interpretazione di Vecchio Frack, di Domenico Modugno, cantata e ballata a ritmo di tip-tap.

E ancora l’omaggio canoro fatto a Roma, intrecciando, spezzettando più canzoni famose che fanno riferimento alla capitale e riassemblate perfettamente. Degne di nota le sue particolari interpretazioni di Smile, di Charlie Chaplin e Malafemmena di Totò. E poi i suoi personaggi più famosi da Don Antonino, il simpatico boss mafioso, Tony Fasano, l’arabo Hamed, il ballerino di salsa con il brano, “Magari salsa”, che, come si evince dal titolo, nasconde un leggero doppio senso.

Con Costa non possono mancare le macchiette con il pubblico, con il quale lui stesso scherza… “Coinvolgici”, pur sapendo che non vuole essere coinvolto: è il caso di O russo e a rossa di Renato Carosone. Ancora: l’incontro di Charlie Chaplin prima con Totò e, a chiusura, con Michael Jackson.

Con Antonello Costa sul palco, il bravo Pierre Bresolin, come ottima spalla, che per quasi tutto lo spettacolo, nei vari intermezzi, dà vita ad un imbranato e scemotto giornalista che di spettacolo sa poco e niente, mentre poi si “riscatta” interpretando in maniera espressiva, con Costa, lo sketch L’Andrologo, dando prova di ottima recitazione. Non è da meno la sorella di Antonello, Annalisa, che ha curato tutte le coreografie e lei stessa in scena si esibisce nel ruolo della chantosa con Lily Cangy, e poi sulle note del brano famoso Tico Tico propone la parodia Kilo Kilo.

Specialmente per il pubblico maschile, anche l’occhio vuole la sua parte ed ecco che, in un varietà che si rispetti, come quello di Antonello Costa, non può mancare il corpo di ballo, formato da quattro belle e brave ragazze: Marica Galli, Licia Cricchi, Elisa Milani, Agata Moschini.

 

 

Non ci posso credere, uno spettacolo assolutamente imperdibile: risate e sano divertimento che, alla fine, faranno esclamare a ciascuno del pubblico proprio il titolo omonimo, “Non ci posso credere, che mi sono divertito così tanto. Per due ore ho dimenticato tutti i miei problemi”.

Giancarlo Leone

 

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