Fino, al 14 maggio, al Teatro Manzoni, è in scena il nuovo spettacolo di Antonello Costa – siciliano di nascita, nato ad Augusta, la stessa cittadina che ha dato i natali a Fiorello, ma romano d’adozione – Non ci posso credere. Visum l’ha incontrato.

Ogni ritorno sul palco è un successo assicurato, il pubblico lo apprezza, giacché al suo richiamo la gente accorre copiosa. E, sicuramente, anche questo spettacolo sarà un successo. Visum l’ha intervistato. Antonello, perché hai scelto per il tuo nuovo spettacolo questo titolo?Ho scelto questo titolo perché festeggio i miei 30 anni di carriera. Ci penso e dico a me stesso: sono volati, non ci posso credere. Ma quest’anno si festeggiano anche i trent’anni del Teatro Manzoni, dove farò, per l’appunto, lo spettacolo. Che bel traguardo. Non ci posso credere, questa mia nuova performance, in realtà non era prevista. Lo scorso 26 marzo avevo da poco finito al Teatro Roma un altro spettacolo, Mastercost. Poi è arrivata la proposta per quest’altro nuovo, Ho detto, non ci posso credere ed ho accettato”.

Come si articola Non ci posso credere?Visto che è uno spettacolo per festeggiare i miei 30 anni di carriera, porto in scena il meglio dei miei personaggi, i numeri più eleganti. Ci saranno, tra gli altri, Don Antonino, Toni Fasano, l’arabo Hamed, il ballerino di salsa. Tra i numeri musicali ballerò il tip tap sulle note di Vecchio Frack di Modugno, poi coinvolgerò il pubblico, come sempre faccio, con il divertente brano ‘O russo e la russa, poi farò un omaggio a Roma con un mix di cinque canzoni romane, un incontro fra Totò e Charlie Chaplin e poi Chaplin che si trasforma in Michael Jackson”.

Nel tuo spettacolo ci sono anche tua sorella Annalisa e l’attore Pierre BresolinSì, mia sorella farà la parodia di Tiko Tiko, ribattezzata in Kilo Kilo e poi sarà una sciantosa. Pierre Bresolin fa la parte di un giornalista scocciante che mi fa tante domande, fa irruzione in scena, interrompe le prove, insomma è fastidioso. E dico: non ci posso credere che è così azzeccoso”.

 

Hai sicuramente tanti bei ricordi di questi 30 anni di carrieraBeh, posso dire che a quasi 47 anni il sogno continua. Il pubblico anno dopo anno mi ha apprezzato sempre più e nel corso di questi anni mi rendo conto che sono molto maturato dagli inizi del mio percorso artistico. Sono soddisfatto – sottolinea l’artista – perché sto raccogliendo i frutti di un lavoro pieno di sacrifici, si studio. Ho sempre puntato molto sulla qualità dei numeri e delle battute. E tutto questo successo senza fare televisione. Non è che la snobbi, ma non mi hanno mai più chiamato da anni. Sono andato avanti lo stesso. Questa di quest’anno è stata una stagione faticosa – commenta –  ma sono orgoglioso. Penso che gli abbonati e il pubblico del Manzoni non mi conosca bene. Saranno altri ‘acquisti’ di fan, lo spero”.

Nelle tue tournée in giro per l’Italia, qual è stato il pubblico più caldo e quello più freddo?Quello più caldo quello di Bologna, Catania, Palermo. Ogni risata, un boato. Quello più freddo, quello di Parma. Non ero mai stato in questa città: inizialmente gli spettatori erano tutti seri, mi guardavano, ridevano poco, poi quando li ho coinvolti nelle mie canzoncine si sono sciolti, ho acquistato la loro fiducia e hanno cominciato a vedermi diversamente. Ho faticato, ma ne è valsa la pena”.

Pregi e difetti?Pregi e difetti sono uguali: chiedo che il lavoro sia fatto bene. Sono pignolo e punto molto sulla professionalità. In Italia la situazione, sotto il profilo artistico – afferma l’attore – è imbarazzante: tutti vogliono fare tutto e quasi nessuno sa fare il proprio lavoro. C’è molta improvvisazione. Io cerco di fare al meglio il mio lavoro e mi circondo di persone che devono essere bravissime. La mancanza di professionalità è mortificante. Io continuamente studio – rimarca – cerco di migliorarmi, prendo lezioni di canto, perfeziono dei miei numeri. Purtroppo, invece, alcune persone imparano a fare una cosa e poi si fermano, non progrediscono. E’ poco professionale”. Hai ancora il classico sogno nel cassetto?Sì, mi piacerebbe allestire una commedia musicale, un musical. L’impegno è tanto, spero al più presto di tramutare questo sogno in realtà”.

Progetti futuri?Dopo questo spettacolo, intanto mi riposo. In estate girerò con il mio solito spettacolo di cabaret, con numeri divertenti che il mio pubblico conosce, poi riprenderò in inverno Mastercost e intanto sto già pensando ad un nuovo spettacolo per la stagione prossima”. Giancarlo Leone

 

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