20 Artisti Futuristi in mostra a Senigallia

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Giacomo Balla Linea-forza di mare 1919 olio su tela cm.70x100 Palazzo Ricci Fondazione Cassa di Risparmio Macerata

A Palazzo del Duca di Senigallia dal 14 aprile al 2 luglio 2017 si potranno vedere le opere di 20 Artisti Futuristi prendendo nota come questo movimento si sia sviluppato anche nelle Marche. Le opere esposte tra dipinti, disegni, studi per abiti, incisioni, grafica e arredi per la casa, sono oltre 50. Quest’esposizione vuol far comprendere come Senigallia non sia solo una splendida stazione balneare, ma abbia anche un suo valore architettonico partendo dagli anni ’30 del Novecento. La mostra curata da Cesare Papetti è sotto il patronato del MIBACT, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi con il Comune di Senigallia.

Giacomo Balla
Arazzo del Balletto Futurista 1925 Arazzo cm.106×133 Courtesy Galleria Franca Mancini Pesaro

Quest’esposizione mette a fuoco come nelle Marche ci sia stato fin dagli anni’20 un rinnovamento che lo stesso movimento futurista ha messo in atto cambiando non solo le arti visive, ma gli aspetti della vita di ogni giorno. Gli artisti in mostra sono 20 e vanno dai firmatari del primo manifesto futurista del 1909, fino a coloro che ne furono i seguaci come Ivo Pannaggi, Sante Monachesi, Umberto Peschi, Wladimiro Tulli, Gerardo Dottori e Tullio Crati.

Rolando Bravi
Gelati 1932 pastelli su cementite cm.52×67 Musei Civici Palazzo Buonaccorsi Macerata

Naturalmente non mancano le opere di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero e Gino Severini. Tutto nasce con Ivo Pannaggi nel 1922 a Macerata che nel Convitto Nazionale organizza la mostra dei primi futuristi portando i pittori della città al rifiuto dell’accademismo spingendoli verso la nuova pittura, creando anche nelle Marche un rinnovamento che fino ad allora non aveva attecchito.

 

Ivo Pannaggi
Il ratto d’Europa 1963-1968 Spolvero matita su carta cm.67×160,8 Musei civici Palazo Buonaccorsi Macerata

La mostra è stata possibile grazie ai prestiti concessi dalle Fondazioni Cassa di Risparmio di Jesi, Macerata, Perugia e Bologna, dei Musei Civici di Ascoli Piceno, Macerata e Civitanova Marche, dalla Galleria Franca Mancini di Pesaro, dalla Fondazione Rossellini e dagli eredi di alcuni artisti in mostra, nonché da collezioni private. Tra queste anchealcune espressioni di arti applicate di Balla provenienti dalla sua Casa Museo di Roma

Bruno Tano
La Madonna dell’ala 1931 Olio su tavola cm.136×69 Musei Civici Palazzo Buonaccorsi Macerata

L’esposizione, con caratteristiche tematiche, prende l’avvio dal 1922 approfondendo proprio quanto il Futurismo intendesse realizzare per rinnovare la pittura, la moda, la musica, il teatro e persino la cucina.  I capolavori dei primi firmatari come Balla e Boccioni sono esposti proprio in dialogo con le idee delle manifestazioni futuriste e quelle delle arti applicate. Ci sono i disegni per cravatte futuriste dai colori sgargianti, modelli per abiti e capi realizzati, tessuti per la casa, disegni e caricature delle quali Ivo Pannaggi era maestro.

 

 

 

Leandra Angelucci Cominazini
Mare e nuovole 1925 Hispellum arazi in juta cm.50×110 Collezione privata

E poi l’aeropittura degli artisti marchigiani come Crali, Dottori e Monachesi che vedevano nell’aereo una modernità dove il mito della macchina era preponderante.  Il futurismo vide svilupparsi la creatività al femminile e questo proprio nelle arti applicate. Per queste sono in mostra esempi di arazzi tra i quali quello disegnato da Leandra Angelucci Cominazini.

Cleto Capponi
Mare in tempesta 1951 olio su tavole cm.80×100 Collezione privata

L’esposizione è anche l’occasione per far comprendere come Senigallia non sia solo un luogo di villeggiatura marina, ma grazie alla mostra si è pensato a un percorso architettonico che faccia osservare come negli anni ’30 ci sia stato un rinnovamento anche nell’architettura cittadina e questo grazie al Complesso scolastico intestato a Giovanni Pascoli e alla celebre Rotonda. 

Savina Fermi

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