La quinta stagione di Rocco Schiavone. A partire da mercoledì 5 aprile, in prima serata su Rai 2, tornano Marco Giallini e “Rocco Schiavone” con la quinta stagione della fortunata fiction, che ha fatto conoscere ed amare il ruvido vicequestore romano, spedito a esercitare il proprio talento investigativo ad Aosta.
La quinta stagione di Rocco Schiavone
La quinta stagione di Rocco Schiavone. La fortunata fiction, è sempre ambientata ad Aosta, dove il ruvido vicequestore romano, è stato spedito a esercitare il proprio talento investigativo. Una città bellissima, ma troppo lontana e diversa da Roma perché Schiavone possa decidersi ad apprezzarla. Anzi, la vive come una continua punizione per gli errori del passato.
La quinta stagione della serie – trama
L’appuntamento di mercoledì 5 aprile alle 21.25 – prima di quattro serate da 100’ – riprende il filo del racconto dal drammatico finale dell’ultima stagione e restituisce Schiavone reduce dalla grave ferita inflittagli per errore dall’agente D’Intino. Quel colpo di pistola gli è costato un rene, ma non impedisce al vicequestore di riprendere il proprio posto ad Aosta per affrontare una nuova serie di indagini, a cominciare dal ritrovamento di un cadavere sul Monte Bianco, al confine tra Italia e Francia.
Gli autori della serie e la regia
Nato dalla fantasia del romanziere Antonio Manzini, il Rocco Schiavone televisivo ha trovato l’incarnazione perfetta in Marco Giallini che – grazie alla sceneggiatura firmata dallo stesso Manzini e da Maurizio Careddu e sotto la regia di Simone Spada – presta volto, voce e sentimenti a un personaggio controverso perché denso di sfumature. Schiavone è vivido, reale, sempre alla ricerca della verità, solo all’apparenza cinico. La serie è una coproduzione Rai Fiction-Cross Productions e Beta Film Gmbh.
In questa nuova serie Rocco Schiavone è stanco
Marco Giallini descrive così il suo personaggio. “Schiavone era ferito, ora è guarito! Gli hanno asportato un rene. Lo ritroviamo un po’ più stanco, malinconico: nella foto di locandina sembra uscito dall’obitorio!” “Di me in Schiavone -continua – c’è molto caratterialmente, professionalmente poco. Il segreto di questa serie? È scritta, interpretata e dirette bene”.
Redazione