Graigie Horsfield al MASI di Lugano

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Il MASI di Lugano presenta dal 12 marzo al 2 luglio 2017 un’ importante esposizione monografica di Graigie Horsfield (1949), artista inglese che dagli anni ’80 si dedica alla ricerca della natura stessa della fotografia. La fotografia per l’artista non solo deve rappresentare il reale, ma le emozioni che questo suscita, riuscendo a unire con la sua particolare tecnica le diverse soluzioni artistiche. Curatori dell’esposizione sono Marco Franciolli direttore del MASI, Edwin Jacobs direttore del Dortmunder U-Zentrung für Kunst und Kreativitāt di Dortmund e Charlotte Schepke direttrice della Galleria Large Glass di Londra.

 

Graigie Horsfield Joy Esclava Calle Arenal 2008

Graigie Horsfield è un artista che si esprime con la fotografia, noto in particolare per le grandi foto in bianco e nero dove la sua produzione partendo da un negativo o da un fotogramma crea opere realizzate con tecniche più diverse come arazzi e affreschi. Vincitore del Turner Prize 1996, ha esposto a Documenta IX di Kassel, nel 2012 alla Biennale di Whitney e nel 2003 alla Tate e a New York.

 

Graigie Horsfield Via Cocozza 2012

E’ noto internazionalmente non solo per le grandi opere in bianco e nero, ma per aver creato dal 2003 foto a colori con la tecnica del dry-print, stampe a getto d’inchiostro modificate e da lui realizzate su carta da disegno. In effetti l’artista ha intuito le grandi potenzialità di questo mezzo tecnologico per creare arte contemporanea. Infatti sin dagli anni’70 Horsfield ha puntualizzato il ruolo dell’individuo nella storia e nella cultura in un luogo scelto.

 

 

Graigie Horsfield Five peonies 2013

Per l’artista il presente viene considerato immesso nel tempo considerando passato e futuro e le sue opere hanno una relazione speciale con gli individui e il luogo. La mostra si presenta tematica scandita da grandi arazzi che hanno come tema Ground Zero o la visione notturna del Golfo di Napoli, portando in luce avvenimenti che pur lontani nel tempo e in luoghi differenti, mettono coloro che vi hanno partecipato in correlazioni con chi li osserva.

 

 

Graigie Horsfield Claudia Grandi

Il suo raccontare le relazioni che intercorrono tra gli avvenimenti e chi li guarda è li linguaggio artistico di Horsfield che crede l’opera d’arte si realizzi solo quando c’è la partecipazione attiva del pubblico. Infatti per sua dichiarazione:”Ciò che avviene qui è il riconoscimento di un passaggio di comprensione, di raccoglimento e di presente profondo.”……. A volte questi passaggi sono fluidi nelle loro interrelazioni, altre volte sono spigolosi e discordanti, e all’interno della struttura ci sono strati su strati di associazioni, citazioni e allusioni, dentro le opere, dentro la narrazione e nel corso della storia, la storia immaginata come un presente profondo”.

 

Graigie Horsfield Piazza De Martino 2016

Il percorso della mostra è scandito da un’installazione sonora che indica il grande amore per la musica di Horsfield, composta e mixata dall’artista in collaborazione con Reiner Rietweld proprio per questo spazio espositivo. Inoltre l’artista ha creato proprio per quest’esposizione una serie di ritratti che mettono il punto sul processo di comprensione tra gli uni e gli altri e sul come esistere insieme. Queste opere, dove coloro che sono ritratti si rapportano con l’artista, sono riconosciute attraverso la sensibilità e l’empatia di chi li osserva.
Il catalogo realizzato in comunione con Horsfield conta 172 immagini a colori.

Savina Fermi

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