La retrospettiva di Gorky a Venezia

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Arshile Gorky Ritratto di me stesso e della moglie immaginaria \033-34 Oli on paperborard 21,7x36,2 cm. Hirshhorn Museum and Sculptore Garden, Smithsonian Institute Washington D.C. Photo Lee Stalsworth

In concomitanza all’apertura della Biennale d’Arte 2019. La MUVE Contemporanea di Venezia a Ca’ Pesaro, presenta una grande retrospettiva di Arshile Gorky uno dei più importanti artisti dell’espressionismo astratto americano. E’ curata da Gabriella Belli e Edith Devaney. La mostra è visibile dal 9 maggio al 22 settembre 2019.

Arshile Gorky
Nighttime Enigma and Nostalgia 1931-32Pen abd Brush on board 60,2×86,7 cn. Whitney
Museum of American Art New York

“Arshile Gorky 1904-1948” è il titolo di questa grande retrospettiva che Venezia, dove l’artista ha esposto nel 1948 e dove la sua arte fu importante per l’arte italiana del dopoguerra portando con convinzione verso l’astrazione molti artisti nostrani, presenta con 80 opere che partono dalle sue prime realizzazioni dove l’influenza di Cézanne fu determinante, alla fine del suo lavoro dove la sua particolare visione unisce nelle composizioni la natura, le memorie personali e influenze differenti.

 

Arshile Gorky
One Yearthe Milkweed 1944 oil on canvas 94,2×119,3 cm.National Gallery of Art Wshington
D.C.

E’ certo che la sua vita, in un certo qual modo tragica essendo sfuggito lui turco quindicenne al genocidio armeno e approdato negli Usa, ha fatto sì che tutta la sua opera fosse segnata da questi fatti. La sua presenza alla Biennale si è poi ripetuta post morte negli anni 1950 e 1962, mostrando tutta la sua grandezza insieme a Jackson Pollock e William de Kooning. Questa mostra è inedita e particolarmente esaustiva poiché raccoglie opere della National Gallery of Art di Washington, del Withney Museum di New York, Centre George Pompidou di Parigi, Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid e Israel Museum di Gerusalemme. 

Arshile Gorky
Untitled 1945.2946 Ink and oil on paper 48,3×61 cm. Private Collection

Un grande artista italiano come Toti Scialoja a suo tempo scrisse:” Gorky non ha bisogno di essere originale rispetto a Mirò, come il cubismo analitico non aveva bisogno di essere originale rispetto all’ultimo Cézanne. Quando si è rivoluzionari non c’è bisogno di essere originali.” Si può asserire senza essere smentiti che Arshile Gorky ha segnato la storia dell’espressionismo astratto americano.

 

 

Arshile Gorky
Ritratto di Master Bill 1937 ca.Oil on canvas 49,5×38,1 cm. Private Collection

 

 

Per far comprendere la sua grandezza Gabriella Belli, uno dei curatori, ha scritto: “La straordinaria personalità di Gorky, per la prima volta in Italia con una mostra monografica, illuminerà zone ancora in ombra della storia dell’arte del nostro Paese, facendoci esplorare in profondità, l’osmosi della pittura europea con quella americana, di cui Gorky fu senza dubbio uno degli innovatori”. 

 

 

Arshile Gorky
Pastorale 1947 ca. Oil on pencil on Canvas 11,8×142,2 cm. Private Collection Foto
Christofer Burke

Così grazie alla Gorky Foundation e ai suoi famigliari, sarà possibile ammirare opere anche su carta che nessuno ha mai visto, partendo dagli anni 1926 a New York dove la ritrattistica fu prevalente e nei vari momenti della sua ricerca fino a giungere agli anni 1948 quando l’artista morì suicida. Dagli anni ’30 si nota la sua particolare adesione al cubismo, ma è con la sua vicinanza al surrealismo che l’artista arriva poi negli anni ’40 alle forme galleggianti che provengono dal suo pensiero con una cromia brillantissima.

In mostra veri e propri capolavori che non mancheranno di affascinare il pubblico.

Emilia Dodi

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