Gabriele Pignotta racconta le sue Contrazioni Pericolose

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Gabriele Pignotta racconta le sue Contrazioni Pericolose. Al Teatro Manzoni di Roma, fino al 25 maggio, è in scena il divertente spettacolo scritto, diretto ed interpretato da Gabriele Pignotta, Contrazioni pericolose. Visum ha intervistato l’autore della pièce.

Gabriele Pignotta racconta le sue Contrazioni Pericolose

Gabriele Pignotta racconta le sue Contrazioni PericoloseAl Teatro Manzoni di Roma, fino al 25 maggio, è in scena il divertente spettacolo scritto, diretto ed interpretato da Gabriele Pignotta, Contrazioni pericolose. Con lui in scena Rocio Munoz Morales e Giorgio Lupano. Visum ha intervistato l’autore della pièce.

Gabriele, come è nata l’idea di questo spettacolo e cosa vuole trasmettere al pubblico?

Gabriele Pignotta racconta le sue Contrazioni PericoloseContrazioni pericolose è nata in un momento della mia vita dove iniziavo a sentire forte la necessità di diventare padre, mentre non lo ero ancora. Questa storia vuole raccontare il passaggio da una fase per così dire individualista aduna fase in cui si è pronti a ‘dare’, a dedicare la propria attenzione e il proprio tempo a qualcosa che sia al di fuori di te. Ad esempio, i personaggi di Massimo, interpretato da Giorgio Lupano e dell’ostetrico, da me interpretato, rappresentano due chiavi di lettura. Vorrei tanto che si rivolgesse lo sguardo, anche al di fuori di noi per renderci conto, che esistono delle cose semplici che stiamo trascurando. Una di queste, per me fondamentale, è indubbiamente metter su famiglia, di avere dei figli, che si traduce nell’abbandonare l’edonismo egocentrico ed entrare in un’altra fase, quella di ‘donare’”.

Perché è importante per te questa commedia?

Gabriele Pignotta bloccato in ToiletDevo subito dire che Contrazioni pericolose non è una semplice commedia, come se ne sono viste tante negli ultimi anni. A differenza delle mie precedenti opere – una per tutte Toilet, rappresentata lo scorso anno, sempre al Manzoni di Roma – compie un passo in più. Si tratta di un passo importante, che ci introduce nell’esplorazione dell’animo, delle pulsioni, paure, speranze e desideri di una generazione, che ha voglia di trovare un suo equilibrio nel caos, nell’indebolimento di una vita, che ha perso punti di riferimento certi”.

Ma questa commedia segna anche un po’ la tua maturazione come autore

Gabriele Pignotta racconta le sue Contrazioni PericoloseSì, è vero. Questa commedia evidenzia la decisione di cavalcare, anche dei contenuti che siano più profondi e che facciano emergere delle storie, che coinvolgano lo spettatore da un punto di vista emotivo e riflessivo, e non abbiano solo una funzione di intrattenimento divertente, che però ti permette di far aprire i cuori delle persone, per farle seriamente riflettere”.

Le contrazioni possono essere pericolose. Ma quale può essere il vero pericolo? Nel caso della tua commedia la gravidanza può essere per i protagonisti un punto di partenza o un punto d’arrivo?

Gabriele Pignotta racconta le sue Contrazioni PericoloseIl pericolo si può nascondere dietro una generazione di quarantenni-cinquantenni che ancora si focalizza su obiettivi personali, il più delle volte incentrati alla carriera e all’affermazione di sé, riguardante la propria immagine. Il pericolo è quello di provare una certa carenza, un’incapacità di muoversi verso un’esistenza nuova che oggi non si tratta, non si gestisce più con la stessa semplicità, con cui la gestivano i nostri genitori e ancor prima i nostri nonni. Qui la gravidanza per i protagonisti, è vista come un punto di partenza, per concepire la propria esistenza, come fatta di altro e di altri”.

Giancarlo Leone   

 

 

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