Contrazioni pericolose al Manzoni

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Contrazioni pericolose al Manzoni

Contrazioni pericolose al ManzoniFino al 25 maggio, è in scena in questo teatro capitolino, questa nuova divertente commedia scritta, diretta ed interpretata da Gabriele Pignotta. 

Contrazioni pericolose al Manzoni

Contrazioni pericolose al ManzoniFino al 25 maggio, è in scena in questo teatro capitolino, questa nuova divertente commedia scritta, diretta ed interpretata da Gabriele Pignotta. Con lui in scena Rocio Munoz Morales e Giorgio Lupano.

Contrazioni pericolose – trama

Contrazioni pericolose al ManzoniLa trama. Roma, Ospedale San Callisto. Martina Massimo (Rocio Munoz Morales), dove Martina è il nome e Massimo è il cognome, entra nel reparto di ginecologia, in preda alle contrazioni, perché di lì a poche ore dovrà partorire. Ad accogliere la donna, c’è un simpatico e cordiale ostetrico, Francesco (Gabriele Pignotta) che la tranquillizza e promette di assisterla, per tutta la durata del parto. Martina è molto preoccupata, tanto più che sua madre non riesce a raggiungerla in ospedale, perché paradossalmente da ore non riesce a trovare un parcheggio per la macchina, troppo traffico, tutti i posti occupati. Martina è incinta del suo migliore amico, Massimo Martina (Giorgio Lupano), e stranamente ha lo stesso nome e cognome della donna, ma invertiti, in quanto Massimo è il nome e Martina è il cognome. Lui, avvertito da Martina, corre subito da lei in ospedale, ma non sa di essere lui il padre della bambina che tra poche ore nascerà.

Un trio  di attori ben affiatato in scena al Manzoni

Contrazioni pericolose al ManzoniA suo tempo Martina, circa sei mesi fa, disse a lui di dover andare a Madrid per lavoro. Così quando l’uomo arriva in ospedale e si rende conto che lei è incinta, capisce che la trovata di andare in Spagna è stata solo una scusa per nascondere la gravidanza. Subito si mette a scherzare con lei, cercando di indovinare chi sia stato il “colpevole” di quella gravidanza. Poteva essere quello, quell’altro, e ancora un altro, ma Martina nega sempre. Nessuno dei nomi fatti è il padre della prossima nascitura.

Martina non sa come dirglielo che il padre è Massimo e perde tempo. Quando finalmente riuscirà a dirglielo, le conseguenze saranno catastrofiche per il povero Massimo, quasi incredulo di diventare papà. Non era preparato. E diventerà papà di una bella bambina, che si chiamerà Alice.

Sul palco Rocio Munoz Morales, Giorgio Lupano e Gabriele Pignotta

Contrazioni pericolose al ManzoniContrazioni pericolose può contare su un trio di attori bravissimi, ben compenetrati nei loro ruoli, un trio collaudatissimo. Rocio Munoz Morales emana simpatia, bellezza e bravura. Il suo modo strano di muoversi sul palco, con il pancione e con tutta l’angoscia di chi sta per affrontare per la prima volta la maternità è molto divertente.

Giorgio Lupano, molto elegantemente, sembra apparire un uomo distinto e sicuro di sé, ma, contrariamente, nasconde molte fragilità. C’è un grande feeling con Rocio e perfetta spalla per Pignotta che, oltre ad essere regista e autore, per la prima volta si ritaglia un ruolo secondario, lasciando gli altri fare da protagonisti, quasi come se fosse lui stesso un narratore per una commedia che tocca le corde scoperte della nostra generazione.

L’autore come sempre crea un mix di comicità, semplicità e riflessione

Le commedie di Gabriele Pignotta sono sempre riuscitissime, perché è capace di creare un bel mix tra comicità e semplicità, senza mai scadere nel banale e tanto più nel volgare. La rappresentazione ha un ritmo incalzante, con battute al fulmicotone adatte all’occasione e con tanti spunti di riflessione tra una risata e l’altra.

Belle le scene e i costumi e le musiche originali della pièce

Contrazioni pericolose al ManzoniLa scenografia di Alessandro Chiti è assolutamente perfetta. Gli arredi riprendono fedelmente quella che è una stanza di ospedale dove si svolge tutta la vicenda. Tutto è funzionale, sia porte che finestre, che attraverso un gioco di luci, che permettono un cambio di atmosfera, mostrano un tranquillo panorama di contrasto con l’ambiente frenetico del nosocomio. Belli i costumi curati da Rosalia Guzzo e le originali musiche di Stefano SwitalaUna piacevole nota: ad apertura di sipario una bella vocina della piccola Alice, la nascitura, che poi è la vera figlia di Gabriele Pignotta. E la stessa vocina chiuderà lo spettacolo.

Contrazioni pericolose, una pièce da vedere, per ridere ma anche per riflettere.

Giancarlo Leone

 

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