Qui non ci sono bambini su RaiPlay Sound

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Ansia 2.0 podcast su RaiPlay Sound

Qui non ci sono bambini su RaiPlay SoundIn occasione del Giorno della Memoria, lunedì 27 gennaio, la piattaforma propone questo podcast in sei episodi. I testi sono tratti dai libri di Thomas Geve, “Qui non ci sono bambini” (traduzione di Margherita Botto) e “Il ragazzo che disegnò Auschwitz” (traduzione di Federica Oddera) editi da Einaudi.

Qui non ci sono bambini su RaiPlay Sound

Qui non ci sono bambini su RaiPlay SoundQui non ci sono bambini su RaiPlay Sound. In occasione del Giorno della Memoria, lunedì 27 gennaio, la piattaforma proporrà questo nuovo podcast original. Sono 6 episodi con i testi tratti dai libriQui non ci sono bambini” e “Il ragazzo che disegnò Auschwitz” di Thomas Geve, che era poco più di un bambino, quando venne deportato ad Auschwitz dove è stato uno dei più giovani internati del campo.

I testi sono tratti dai libri di Thomas Geve

Qui non ci sono bambiniIl giorno della liberazione, nell’aprile del 1945, raccolse le poche residue forze, per fissare su carta ciò che aveva vissuto. Nei giorni immediatamente successivi alla liberazione, troppo debilitato per essere trasportato, ha trascorso ancora un mese nel blocco 29 dello stesso luogo, in cui era stato prigioniero. Qui con le poche forze che gli erano rimaste ha fissato sul retro dei formulari delle SS una serie di disegni di struggente esattezza, seguiti, poco dopo, da una memoria scritta della sua esperienza nel lager. Thomas ha affrontato il male assoluto con le uniche armi che ha a disposizione un bambino: la curiosità, la speranza e alcune matite colorate.

Un’esperienza tragica dell’Autore che fu da piccolo internato ad Auschwitz e vergata su carta

Qui non ci sono bambini su RaiPlay SoundLa semplicità con cui ha descritto la vita quotidiana nel campo, le regole assurde e l’organizzazione delle atrocità subite, ma anche i rapporti di solidarietà e amicizia tra i più giovani costretti a crescere in prigionia, sono una testimonianza il cui significato va al di là di ciò che successe più di ottant’anni fa.

Un podcast che aiuta a riflettere su quanto accadde  e a non dimenticare

Certamente aiuta a riflettere su quanto accadde allora, ma, nei silenzi che accompagnano il racconto, risuonano echi di altri avvenimenti terribili: brutalità accadute prima e dopo di allora in tanti altri luoghi del mondo. E inevitabilmente ci chiediamo come sia possibile che quella tragedia non sia stata l’ultima, e che l’umanità non ne abbia ricavato insegnamento.
Ascoltare questa storia non significa soltanto ricordare un passato lontano, che non si può e non si deve dimenticare, ma può fornire strumenti e consapevolezza per interpretare il nostro presente.

Redazione

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