Semo o nun semo

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Semo o nun semo

Semo o nun semo. Fino a domenica prossima 17 marzo, torna al Teatro Olimpico di Roma questo spettacolo che tanto successo ha avuto negli anni passati.

Semo o nun semo

Semo o nun semoSemo o nun semo. Fino a domenica prossima 17 marzo, torna al Teatro Olimpico di Roma lo spettacolo che tanto successo ha avuto negli anni passati, Semo o nun semo, un progetto ideato e realizzato da Nicola Piovani che vede in scena artisti del calibro di Carlotta Proietti, Donatella Pandimiglio, Massimo Wertmuller, Pino Ingrosso, Sara Fois, accompagnati dall’Ensemble Aracoeli. I testi sono di Pietro Piovani, nipote di Nicola. Sono ormai anni che questo spettacolo, forse circa vent’anni, con più riprese, riscuote un successo straordinario di pubblico e di critica.

Semo o nun semo al teatro Olimpico

Semo o nun semoSemo o nun semo un bel mix di canzoni, tratte dalla tradizione popolare romana. L’elemento più affascinante della rappresentazione, è l’assoluta fedeltà alla forma e all’esecuzione originali delle composizioni, nate proprio sui palcoscenici dei teatri e solo in seguito sbarcate nel mondo discografico, con tutte le modifiche del caso in fatto di arrangiamento e ritmo.

Un recital  con un  bel mix di canzoni, tratte dalla tradizione popolare romana

Semo o nun semoIl lavoro di Nicola Piovani, romano del quartiere Trionfale, è stato di restituire al pubblico la musica ascoltata e cantata da sua nonna. Uno dei pilastri dello spettacolo è la presenza dell’Ensemble Aracoeli, una raffinata e meravigliosa mini orchestra che riesce a ricreare alla perfezione le atmosfere e le sonorità del periodo d’oro della musica e del teatro romano, i tempi del Festival di San Giovanni e della Festa de Noantri.

Lo straordinario lavoro di Nicola Piovani

Semo o nun semoLo scopo è di mostrare al pubblico, romano e non, che la canzone del popolo capitolino non è solo cinica e carnale, ma anche generosa e umana, malinconica e dolce. Sul palco, come dicevamo, le voci straordinarie di Pino Ingrosso, Donatella Pandimiglio, Carlotta Proietti e Sara Fois sono accompagnate dalla verve e dalla capacità istrionica di Massimo Wertmuller che racconta, con ironia e disincanto, religioso rispetto e spirito dissacrante, la Roma di Ettore Petrolini, Romolo Balzani, Aldo Fabrizi.

Si tratta di un universo variegato e contrastato, proprio come sono i romani, malinconici e superficiali, innamorati e donnaioli, religiosi e bestemmiatori. Una panoramica che spazia dalla rivista alle serenate, alle maliziose ironie, fino ai cosiddetti “stornelli a dispetto”, vere e proprie guerre verbali, tipiche della tradizione toscana e laziale.

Tante le belle canzoni ascoltate e applaudite

Semo o nun semoTante le belle canzoni ascoltate e applaudite: L’eco der core, Barcarolo romano, la splendida Na serenata a Ponte, Affaccete Nunziata, Nina se voi dormite, Canzone a Nina di Petrolini insieme alla celebre Tanto pe’ cantà. E ancora l’ironica e maliziosa Lulù di Aldo Fabrizi, Serenata sincera, Roma forestiera, Com’è bello fa’ l’amore quando è sera, uscita allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Roma nun fa la stupida stasera, Tirollalero, queste ultime due celebri canzoni tratte dalla commedia musicale di Garinei & Giovannini, Rugantino.

Uno spettacolo imperdibile con grandi interpreti

Semo o nun semoSemo o nun semo, uno spettacolo imperdibile. Tra la malinconia dolce dei testi e la musica sognante degli strumenti dal vivo, le due ore di spettacolo trascorrono come un magico viaggio nella tradizione e nella storia recente della città, che si definisce “Eterna”.

Giancarlo Leone

 

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