L’ispettore Generale al Quirino

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L’ispettore Generale al Quirino

L’ispettore Generale al Quirino. In questo importante teatro capitolino, è in scena Rocco Papaleo che interpreta “L’Ispettore Generale” di Gogol. Uno spettacolo gradevole.

L’ispettore Generale al Quirino

L’ispettore Generale al Quirino

 

 

L’ispettore generale al Quirino. La seconda rappresentazione del cartellone 2023 – 2024 del Teatro Quirino Vittorio Gassmann. L’Ispettre genrsle di Gogol, è dominata dalla figura oltremodo simpatica ed allo stesso tempo drammatica, del podestà di una immaginaria e sperduta cittadina russa degli anni tra il 1800 ed il 1850.

L’ispettore Generale al Quirino con Rocco Papaleo

L’ispettore Generale al Quirino

 

Quest’uomo, simbolo della corruzione che lo zar dell’epoca aveva praticamente istituzionalizzato, è la pratica rappresentazione del sistema che distingueva all’epoca quella Russia, della quale Nikolaj Gogol satiricamente fornisce una accorta descrizione con questa sua opera che il teatro di Via delle Vergini porta in scena dal 31 ottobre al 5 novembre prossimo per la accorta regia di Leo Muscato.

L’ispettore Generale – trama

L’ispettore Generale al QuirinoSinteticamente sinteticamente si può raccontare, come il dramma che una squinternata comunità di corrotti, vive alla notizia secondo la quale dalla capitale sta arrivando, per una ispezione, un ispettore che dovrà indagare sul funzionamento della cittadina, della quale il primo corrotto ( e corruttore ) è proprio il podestà  interpretato da un eccellente Rocco Papaleo.

Il lavoro in scena è ambientato in una cittadina situata in un posto immaginario, ma rappresentativo dell’intera Russia di allora, un territorio freddo, ostile, dominato dalla neve e dal ghiaccio, all’interno della quale vive una comunità completamente dedita alla corruzione, alle falsità, senza segreti degli uni verso gli altri, estremamente povera ma che, grazie proprio al  “sistema” riesce a sopravvivere ma che, alla notizia dell’arrivo dell’ispettore, trema.

Un cast ben compenetrato in ciascun ruolo

L’ispettore Generale al QuirinoLe numerose figure in scena, una quindicina, appaiono molto ben gestite ed interpretate da tutta la compagnia, al punto che sapientemente sanno far emergere quel sotteso desiderio di ognuno di loro, di fuggire da quel posto misero per stabilirsi nella capitale, magari con incarichi – come per il podestà – più elevati.

Ognuno dei personaggi, è un vero e proprio protagonista nella parte che sapientemente interpreta: dall’ufficiale postale al giudice, dal sovrintendete al direttore scolastico, dalla dottoressa all’attendente fino ai due mercanti, ma tutti vengono sapientemente, in forma assolutamente ridicola, beffati proprio dall’ispettore il quale riesce addirittura a truffarli.

Rocco Papaleo con la sua flemma e comicità è all’altezza del personaggio

L’ispettore Generale al Quirino

 

 

Forse da Papaleo ci aspettavamo qualcosina in più ma, comunque, la sua flemma, la sua sottile comicità e l’esperienza maturata, aiutano lo spettacolo a raggiungere toni abbastanza elevati e tali da concludere per una rappresentazione, che vale la pena di vedere, anche per le originali scenografie di Andrea Belli fatte di porte continuamente mobili.

Gradevoli e pertinenti le originali scenografie

L’ispettore Generale al QuirinoQueste porte, rappresentano le caratteristiche dei singoli personaggi, e per le case rivestite di ghiaccio e neve, che ben rendono l’atmosfera all’interno della quale si svolge l’azione e che intuitivamente potremmo identificare con la sconfinata Siberia, talmente lontana dalla capitale che per essere raggiunta, occorrerebbero “ben tre anni di viaggio a cavallo”.

Simbolo, questa affermazione di quanto la sperduta cittadina, sia lontano dal centro di potere che lo zar, istituendo un organo per controllare anche da lontano ogni singolo cittadino, ebbe ad istituire facendo in modo da porre i cittadini tra loro uno contro l’altro armato.

Molto azzeccati i costumi di Margherita Baldoni

L’ispettore Generale al Quirino

 

Molto azzeccati i costumi di Margherita Baldoni, assolutamente idonei a rappresentare le diverse stratificazioni sociali della non tanto immaginaria comunità ed in perfetta sintonia con la scena.

Andrea Gentili

 

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