Un giorno come un altro alla Sala Umberto- Recensione

0
Uh giorno come un latro

Un giorno come un altro alla Sala Umberto.  In questo teatro capitolino, è in scena fino all’8 ottobre, l’agrodolce spettacolo, scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico.

Un giorno come un altro alla Sala Umberto

Un giorno come un altro alla Sala UmbertoUn giorno come un altro alla Sala Umberto. In questo teatro capitolino, è in scena fino all’8 ottobre, l’agrodolce spettacolo, scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico, che vede protagonisti Luca Amorosino e Carlo De Ruggieri.

Un seggio elettorale è a modo suo un luogo simbolo di una democrazia. Votare per anni è stato considerato quasi sacro da molti italiani, ma con il passare del tempo, c’è stata una disaffezione sempre più accentuata tra Paese reale e classe dirigente. E questo fenomeno ha provocato un disinteresse dilagante da parte dei cittadini nei confronti di quel gesto sacro. A ogni tornata elettorale, la vera notizia è la crescente astensione degli aventi diritto. Secondo gli analisti, una malattia irreversibile.

La pièce inizia in un contesto insolito: un seggio elettorale deserto 

Un giorno come un altro alla Sala UmbertoLa pièce inizia in un contesto insolito: un seggio elettorale deserto. Questo si può considerare l’incipit di questa commedia. In questo seggio elettorale deserto ci sono due figure che per la prima volta si conoscono: il presidente e il segretario del seggio. Erano previste altre persone, assenti. In un’asettica atmosfera Ranuccio Fava e Marco Fioretti si ritrovano compagni di avventura nella sezione 4607, un seggio elettorale di un paese vicino Roma.

I due ansiosamente attendono elettori che non si presenteranno mai, forse qualcuno, ma nel seggio adiacente. Solo il 4% della popolazione deciderà di esercitare il proprio diritto al voto. Questa situazione spasmodica di attesa trasformerà, lo spettacolo in un palcoscenico dove gli italiani saranno dei Godot, attesi, desiderati, ma mai personificati. Un delicato equilibrio tra comicità e riflessione, uno spettacolo teatrale reale, che abbandona il plot teatrale per riflettersi sulla società.

I due personaggi si scrutano, non si supportano, sono agli antipodi

Un giorno come un altro alla Sala UmbertoInizialmente i due non si sopportano, quasi si odiano, sono agli antipodi. Ranuccio Fava è quello più fragile, un uomo triste, depresso, sconsolato, appena lasciato dalla moglie che cerca di riconquistare, con la canzone di Adriano Pappalardo, Ricominciamo, che canta per intero davanti all’altro uomo, che ride divertito.

Un giorno come un altro alla Sala UmbertoL’altro, Marco Fioretti, è un giocatore d’azzardo che scommette su tutto, anche su un colpo di stato in Repubblica Centroafricana. Man mano che la trama prende spessore, i due si scoprono vecchi compagni di scuola, le cui vite hanno preso strade differenti, ma che poi rivelano verità nascoste. Ma alla fine i due uomini, dapprima invisi e agli antipodi, si ritroveranno a condividere una stessa umanità. Sul palco si respira la realtà quotidiana, un’emozionante rappresentazione della vita, dove come sfondo c’è una cabina elettorale.

La pièce è una commedia divertente e dinamica

Un giorno come un altro, una commedia divertente, dinamica, ma che fa anche riflettere, vede come validi protagonisti due attori che sanno divertire e galvanizzare il pubblico – che applaude anche a scena aperta – Luca Amorosino e Carlo De Ruggieri, anche perché ambedue mostrano un’abilità di interazione, mantenendo un ritmo che impediscono loro di cadere nella monotonia.

Un giorno come un altro alla Sala UmbertoL’autore Giacomo Ciarrapico, con una scrittura semplice e ironica, fa riflettere su temi rilevanti

L’autore Giacomo Ciarrapico, con una scrittura semplice e ironica, fa riflettere su temi rilevanti. Le belle e sobrie scene di Andrea Quattropani e le musiche di Giuliano Taviani e Carmelo Travi,  fanno da corredo alla riuscita dello spettacolo. Uno spettacolo sospeso dove, come dicevamo, Godot sono gli italiani. Da vedere, senz’altro imperdibile.

Giancarlo Leone 

Nessun commento