La Pirandelliana si chiude con Enrico IV

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La Pirandelliana si chiude con Enrico IV. Nella splendida cornice del Giardino della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino, a Roma, chiusura della Rassegna Pirandelliana, va in scena fino al 6 agosto, Enrico IV, sempre di Luigi Pirandello, regia e adattamento dello stesso Marcello Amici.

La Pirandelliana si chiude con Enrico IV

Enrico IVDopo il gran successo dei 10 Atti Unici, terminati lo scorso 30 luglio, per questa settimana, fino al 6 agosto, Enrico IV, sempre di Luigi Pirandello, regia e adattamento dello stesso Amici, per chiudere in bellezza la Rassegna.

La differenza fra figlio legittimo e figlio illegittimo fra gli artisti tante volte, è inspiegabile per mancanza di riconoscimenti che possono essere certificati. Per quello che riguarda il drammaturgo Luigi Pirandello, abbiamo la quasi certezza che nulla può essere più vero dell’assunto iniziale per Marcello Amici, figlio “legittimo” ma anche “illegittimo” del drammaturgo siciliano.

La XXVII edizione della Pirandelliana si conclude con Enrico IV

Enrico IVDopo 27 anni di interrotta stagione sulle opere di Pirandello, con la sua Pirandelliana, il fondatore de La Bottega delle Maschere si dovrebbe meritare ad honorem i due riconoscimenti. Sicuramente Pirandello andrebbe fiero di questa caparbietà di Amici, nell’omaggiare l’artefice del teatro dell’ambiguo, all’uomo insignito nel 1934 del Premio Nobel per la letteratura.

Enrico IV è la recita di una recita. Finzione di una finzione, forse per questo appare così autentica. E’ il dramma dove il grande autore siciliano racconta la storia di un nobiluomo che, in seguito ad un incidente avvenuto vent’anni prima durante una messa in scena a cavallo, nella quale interpreta il personaggio di Enrico IV, si convince di essere davvero lo storico imperatore tedesco e vive da un ventennio circondato da amici e servitori che assecondano la sua “follia”, forse falsa follia.

Enrico IV è la recita di una recita

Marcello Amici
Marcello Amici

L’unico uomo che potrebbe farlo rinsavire è un medico alienista che, insieme a tutti i personaggi che avevano preso parte alla mascherata vent’anni prima, cercano di aiutarlo con quella che oggi si potrebbe definire “terapia d’urto”. Il dottore con un trucco violento spera di guarirlo come un orologio che si è arrestato ad una certa ora e che si rimette a segnare il tempo dopo un così lungo stop.

Però, stranamente, nel corso di questa terapia, tutti si rendono conto che il nobile non è affatto malato, ma è solo un grande attore, che indossa una maschera di comodo e che quella caduta da cavallo, non è stato un incidente vero e proprio. Bensì, il tentativo ottimamente riuscito di un altro nobile, il Barone Tito Belcredi, di separare il nostro protagonista dalla donna amata, la Marchesa Matilde Spina, ambedue adesso impegnati nel tentativo di guarire l’apparente folle.

La grandezza di Pirandello è quella di aver messo in scena l’alienazione 

Quest’anno la Pirandelliana fa le cose in grande.Non tutto andrà come si sperava, perché molte volte, a ragione, la follia può essere l’unica alternativa ad una vita di dolore. La grandezza di Pirandello è quella di aver messo in scena l’alienazione in un tempo in cui – siamo agli inizi degli Anni ‘20 del 1900 – la psicanalisi è ancora scienza in fasce. Il personaggio di Enrico IV è stato visto per lo più come personaggio positivo, che sceglie di autoemarginarsi, piuttosto che integrarsi in una società conformista. Enrico IV riserva un finale a sorpresa dove la regia esce dalle abitudinarie pratiche pirandelliane. Non interpreta la maschera e la persona, ma comprende il perché Enrico IV si piace in quella carnevalesca rappresentazione che dà a sé stesso, e agli altri della sua regalità.

Un cast all’altezza del dramma di Pirandello

Ancora una volta Marcello Amici, come interprete dell’Enrico IV, e tutta la sua Compagnia, composta come sempre da validi attori (tra i tanti ricordiamo Tiziana Narciso, nel ruolo della Marchesa Matilde Spina, Martina Pelone, nel ruolo di sua figlia Frida, Maurizio Sparano, nel ruolo del Barone Tito Belcredi, Francesca Sampogna, nel ruolo del dottore Dionisia Genoni) danno nuova vita a Pirandello, perché si nota l’immortalità dei temi dall’autore siciliano, sempre così attuale e graffiante, da entrare nelle nostre menti e nei nostri cuori come nessun altro.

Uno spettacolo imperdibile con un ottimi attori

Incontro a teatro con Marcello AmiciDegni di nota anche gli altri attori, ben compenetrati nei vari ruoli di questa commedia: Federico Giovannoli, Francesco Meriano, Luca Mandara, Mariaelena Pagano, Marco Tonetti, Andrea GiannelliEnrico IV, uno spettacolo senz’altro imperdibile, per chi ama Pirandello e le sue belle commedie e drammi, con un fondo profondo di verità e particolare filosofia.

Giancarlo Leone

 

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