Domenico Morelli. Immaginare cose non viste. La Gnam di Roma ospita sino al 23 gennaio una mostra di questo artista a cura di Chiara Stefani con Luisa Martorelli che permette di vedere parte del ricchissimo ed eterogeneo fondo del Maestro Morelli, insieme ad opere provenienti anche da altre istituzioni pubbliche o da collezioni private.
Domenico Morelli. Immaginare cose non viste
![Domenico Morelli. Immaginare cose non viste](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2023/01/1b-2.jpg?resize=339%2C239&ssl=1)
A quasi settant’anni dalla Mostra di disegni allestita nel 1955 da Palma Bucarelli a Valle Giulia, Domenico Morelli (Napoli, 1823–1901) torna ad essere protagonista nelle sale Via Gramsci della Galleria Nazionale, come già lo era stato, nel 1907.
In esposizione trenta dipinti e nove sculture di Domenico Morelli
![Domenico Morelli. Immaginare cose non viste](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2023/01/3bD.Morelli_Autoritratto.jpg?resize=316%2C500&ssl=1)
In esposizione una trentina di dipinti e 9 bozzetti, 9 sculture, un corpus di 48 tavolette a olio su legno con dipinti di paesaggio realizzati nella costa a sud di Napoli, un grande cartone a tecnica mista, e una cospicua selezione di 160 opere su carta, tra gli oltre 800 fogli appartenenti al fondo Morelli conservato dalla Galleria Nazionale.
La gestazione dei dipinti di Domenico Morelli è un processo di continuo ripensamento delle soluzioni compositive ideate, dopo un attento studio sul vero, i cui singoli elementi vengono analizzati più volte, prima di raggiungere la versione ritenuta ottimale.
![Domenico Morelli. Immaginare cose non viste](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2023/01/2b-1.jpg?resize=356%2C237&ssl=1)
Molto ampia la gamma di strumenti utilizzati dall’Autore su carta, dove spazia dall’uso di grafite, al carboncino, sanguigna e pastello accompagnati in vari casi da lumeggiature a biacca, nonché dall’inchiostro bruno, spesso abbondantemente acquarellato, all’acquerello e alla tempera in varie tonalità.
Vasta la gamma di strumenti utilizzati dal Maestro su carta
![Domenico Morelli. Immaginare cose non viste](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2023/01/5b-Morelli_.jpg?resize=309%2C432&ssl=1)
Per la prima volta dall’inizio del secolo scorso, viene mostrata al pubblico la tela del dipinto incompiuto Il trovatore tra le monache, ambita a suo tempo dal mercante francese Jean-Baptiste Michel Adolphe Goupil . Questa tela è stata oggetto di un apposito intervento conservativo, da parte degli allievi dell’Istituto Centrale per il Restauro.
Una serie di sculture in marmo, bronzo e terracotta di artisti dell’epoca – quali Alfonso Balzico, Adriano Cecioni, Giovanni Focardi, Giacomo Ginotti, Achille D’Orsi, Vincenzo Gemito, Domenico Trentacoste, Giuseppe Renda, Mario Rutelli è messa in rapporto con i dipinti di Morelli.
Molteplici i soggetti scelti per la creazione delle sue opere
![Domenico Morelli. Immaginare cose non viste](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2023/01/9b-D.Morelli_Ritratto-di-donna-in-rosso.jpg?resize=329%2C500&ssl=1)
Varie opere su tela di altri pittori – Gioacchino Toma, Eduardo Dalbono, Achille Talarico, Gaetano Previati, Paolo Vetri -, e un pastello di Francesco Paolo Michetti, dialogano con le soluzioni compositive di Morelli. Il dipinto La leggenda delle sirene di Dalbono, viene esposto per la prima volta, a fianco della replica.
Dall’introspezione psicologica dei ritratti e dalle figure desunte dalla letteratura romantica europea, Morelli passa dalle ariose composizioni avvolte in un’aura di silenzioso mistero, alle tele dell’ultimo decennio del XIX secolo: il Cristo nel deserto, il Pater Noster (o Il discorso della montagna) e Gli amori degli angeli.
Tematiche religiose caratterizzano le sue opere
![Domenico Morelli. Immaginare cose non viste](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2023/01/10b-D.Morelli_Tentazioni-S.Antonio.jpg?resize=414%2C247&ssl=1)
Il dipinto con l’Imbalsamazione di Cristo anticipa, verso la fine del settimo decennio dell’Ottocento, gli scenari aridi e desolati de Le Marie che da lontano assistono alla crocifissione di Gesù (1898 ca.),del Giuda vede Cristo arrestato a Getsemani (1900), e del Cristo che veglia gli apostoli (1900). Sono metafore della debolezza fisica e della solitudine umana, oltre che prefigurazioni di una condizione esistenziale contemporanea.
Anna Camia