Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezza

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Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezza

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezza. Alla Sala Umberto di Roma, fino al 16 ottobre, è in scena questa commedia musicale che vede protagonista un bravissimo Giampiero Ingrassia.

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezza

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezzaAlla Sala Umberto di Roma, fino al 16 ottobre, è in scena Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezza, che vede protagonista un bravissimo Giampiero Ingrassia, affiancato da Emy Bergamo e Mimmo Ruggiero. La regia è curata da Stefano Reali.

La commedia musicale scritta e diretta da Stefano Reali si rifà al soggetto di Christopher Marlowe, ma il regista, per rendere più gradevole la pièce, ha inserito vari elementi comici, brillanti, facendo primeggiare la storia d’amore tra Faust e Margherita.

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezza- trama

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezzaLa trama. E’ la notte di Natale del 1589 e ci troviamo a Wittemberg, in Germania. Johann Faust, geniale studioso alchimista, cerca di conoscere meglio la sua identità, vuole una vita diversa ed evoca il diavolo Mefistofele che gli fa conoscere il bene e il male assoluto. Ma tutto è legato ad un patto che durerà solo 24 anni, dopodiché il demone si prenderà l’anima di Faust.

Ed è così che Faust accetta il patto e comincia a viaggiare nel tempo per conoscere e conquistare la ragazza più pura del mondo, Margherita, per convertire anche lei al male. L’incontro con Margherita, però, sconvolge Faust, perché la ragazza cerca solo l’amore dell’uomo, ma lui non è d’accordo. Così scappa da lei continuando a viaggiare nel tempo sempre alla ricerca del male. Ciononostante non riesce a togliersi dalla mente quella ragazza così ingenua, così pura, vergine. Faust vuole tornare ancora dietro nel tempo di duemila anni per corteggiare la donna più malvagia di tutti i tempi, Elena di Troia.

Faust viaggia nel futuro e arriva nel Metaverso

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezzaGrazie al brillante e tragicomico aiuto di Mefistofele, Faust conquista Elena, ma la seduzione non è così appassionante di quanto potesse aspettarsi. Così deciso più che mai a conoscere il male assoluto, per contrattare con lui la vera immortalità, Faust continua a viaggiare, ma questa volta nel futuro, fino ad arrivare nel 2030.

Rimane seccato, scioccato, incredulo perché davanti a lui si trova un mondo virtuale, dove contatti diretti, non ne esistono più e tutto è dominato dai social network e dal Metaverso. Ed ecco che ritorna come per incanto Margherita, sempre più innamorata di Faust, che ha inseguito attraverso i secoli, facendo anch’essa un patto con il diavolo, ma per amore. Ed è proprio adesso che Faust prova, finalmente, un amore sviscerato per lei. Ma il suo tempo sta scadendo, i 24 anni stanno passando velocemente: riuscirà a vivere appieno il suo amore per Margherita? Forse sì, forse no, ma è sempre poi l’amore che trionfa.

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezza- bellissima commedia musicale

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezzaDoctor Faust è una bellissima commedia, forse una bella favola, molto ben interpretata e cantata. Però in questa commedia, c’è anche molto spessore e molta riflessione. Una pièce che vuole indagare l’animo umano ed i continui tentativi dell’uomo di andare oltre i propri limiti, per ottenere di più dalla vita personale, facendo conoscere gli eventuali rischi che si potrebbero correre nel voler realizzare desideri troppo grandi e pericolosi.

Il male assoluto qui si identifica con la nostra epoca digitale dove i contatti umani non ci sono più, perché sostituiti  dai post, gli emoticons e il godimento in assoluto non è più il contatto umano, ma il raggiungimento di un numero elevato di followers, più se ne hanno e più il godimento e la visibilità sono garantiti. Così lo stesso Faust si renderà conto alla fine che l’eterna giovinezza è solo un’illusione, un sogno irrealizzabile che non è un vero vivere, perché contrariamente il vivere è fatto solo di emozioni, sensazioni e l’eterna giovinezza è solo amore.

Giampiero Ingrassia è un ottimo Faust

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezzaGiampiero Ingrassia, come sempre anche questa volta è ben compenetrato nel ruolo affidatogli, una prova attoriale molto impegnativa che lo vede nel doppio ruolo di Faust e Mefistofele, cambiando voce, perché il diavoletto prende possesso del suo corpo. Con lui sul palco, bravi e accattivanti, la seducente Emy Bergamo nel ruolo della timida Margherita, ma anche in quelli più trasgressivi di una Elena di Troia e di una ragazza moderna, in minigonna, che si eccita con i followers.

Divertente e bravo anche Mimmo Ruggero, nella doppia veste di Wagner, il servitore calabrese di Faust e l’Arcangelo Uriel, con una forte cadenza napoletana, che fa un po’ da voce di coscienza, cercando di impedire a Faust di dannarsi.

 

Ottima la sapiente regia di Stefano Reali

 

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezzaOttima la sapiente regia di Stefano Reali, che fa di questa commedia un mix di generi e linguaggi, di tragedia e comicità, gettando un occhio anche alla farsa. Tutto è ben scritto, sia le parti cantate che i dialoghi. Forse qualche neo c’è in questo Faust: se ci fossero stati più brani musicali e meno dialoghi, lo spettacolo poteva rivelarsi una vera commedia musicale. E’ solo un suggerimento, nulla di più.

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezza, una pièce senz’altro da vedere

Nella scenografia di Gianluca Amodio un po’ scarna, dove gli unici oggetti in scena sono un tavolo, una sedia e un grande specchio, prevalgono video proiezioni, ben realizzate, anche se un po’ statiche. Forse le belle musiche creative ed originali di Stefano Reali, con gli arrangiamenti musicali di Jacopo Fiastri, avrebbero meritato un maggiore spazio. Belli, sfarzosi e colorati i costumi dei protagonisti, curati da Laura de Navasques.

Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezza, una pièce senz’altro da vedere, dove le quasi due ore passano velocemente e quasi dispiace che il tutto finisca.

Giancarlo Leone

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