PDF/PRINT clicca quiCosta soul al Teatro Anfitrione di Roma. In questo teatro, fino all’8 maggio, è in scena Costa soul (l’artista e la sua anima, il nuovo spettacolo di Antonello Costa, per festeggiare i suoi 35 anni di carriera. Da non perdere.
Costa soul all’Anfitrione di Roma
Al Teatro Anfitrione di Roma, fino all’8 maggio, è in scena il nuovo spettacolo di Antonello Costa, Costa soul (l’artista e la sua anima) per festeggiare i suoi 35 anni di carriera. Un varietà moderno, uno spettacolo sincero, intimo e biografico che vede l’artista completamente solo per la prima volta senza attori e corpo di ballo al suo fianco.
Questo teatro rappresenta simbolicamente per Antonello Costa, il suo ritorno alle origini perché nel 2004 portò in scena Vieni avanti provino, uno dei suoi primissimi spettacoli di varietà, dove già mostrava il suo eclettismo, la sua esuberanza, la sua genialità e il suo istrionismo, un comico veramente estroso.
Ma parliamo di questo spettacolo: dicevamo che questa volta è solo o meglio è in compagnia di alcuni dei suoi personaggi più riusciti, che presenta, in due atti, in un lungo e coinvolgente monologo, coinvolgente perché questa volta di più coinvolge il pubblico, facendolo partecipe della sua vita privata e della sua vita artistica.
All’apertura di sipario, Antonello Costa omaggia la platea, per iniziare, con una delle sue canzoni più divertenti, Kitmancula, cioè che dobbiamo lasciarci scivolare tutto addosso, senza preoccupazioni. E da qui parte il suo spettacolo: racconta che viene da una famiglia particolare, divertente, dove tutti erano un po’ artisti, la mamma, il papà (che era considerato “abbummato”, in siciliano e cioè un po’ svanito), genitori che l’hanno sempre sostenuto perché facesse nella vita quello che meglio credesse.
Costa soul all’Anfitrione di Roma – trama
Dalla famiglia, dunque, ha ereditato l’allegria e la comicità che hanno influenzato la sua arte, per poi raccontare aneddoti familiari e gli incontri fondamentali per la sua formazione di attore e la sua realizzazione artistica. Ed ecco il suo arrivo a Roma, gli studi all’Accademia, il rapporto con i colleghi, le scoperte delle abitudini romane, gli stress e il suo primo personaggio da lui creato, Sergio, stressato anche lui.
Poi, l’incontro con Gigi Proietti: avrebbe voluto far parte del suo Laboratorio da dove sono usciti tanti attori oggi affermati, ma quando si decise ad iscriversi, il Laboratorio di Proietti, per forza maggiore, chiuse. Costa con nostalgia racconta le sue esperienze dei villaggi turistici; è da lì che ha imparato a dialogare e a coinvolgere il pubblico con canzoni, macchiette.
Costa soul all’Anfitrione di Roma- Karacose
Fulminante è stata la scoperta delle scenette e macchiette, inventate da due grandi attori napoletani, Nino Taranto, scomparso anni fa, e Vittorio Marsiglia, che ancora calca i palcoscenici con i suoi spettacoli.
Non può mancare il divertente Karacose, con esibizioni di pochi minuti in cui Antonello Costa dà sfogo alla sua creatività, sulle note di brani musicali di un tempo.
Ecco un altro suo personaggio divertente, lo stilista gay Rocco (dove mi guardo mi tocco), dove sceglie sempre uno spettatore dal pubblico, che aveva già notato mentre parlava e di cui s’innamora. Ovviamente viene preso di punta scherzosamente, quasi in maniera imbarazzante. Ma si sa il tutto, è fatto per divertire.
Costa soul- uno spettacolo da non perdere
Tra i quadretti del secondo tempo più divertenti spiccano un particolare Intervallo, con tanto di musichetta, quello che proponeva la Rai in bianco e nero, per far scoprire le tante località sparse su e giù per lo stivale. Qui è Antonello, con giochi di parole, a proporre le varie città, facendole indovinare al pubblico che coinvolge in maniera spassosa. E per il gran finale un ipotetico giro d’Italia, un viaggio per lo Stivale, per scoprire con gli stornelli la diversa comicità da regione a regione.
Costa Soul (l’artista e la sua anima) uno spettacolo da non perdere, un’occasione per scoprire i tanti aneddoti di vita personale e artistici, di un grande istrione dello spettacolo, Antonello Costa.
Giancarlo Leone
