Nel vuoto al Teatro Stanze segrete

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Nel vuoto al Teatro Stanze segrete. Solo fino all’8 maggio, in questo teatro è in scena lo spettacolo di Giuseppe Manfridi, Nel vuoto, che vede protagonista e regista Ennio Coltorti. Con lui in scena Nathan Macchioni e Sara Giacopello, che si alternano con un’altra coppia di attori, Andrea Pannofino ed Erica Intoppa. Un dramma della perdita della bellezza.

Nel vuoto al Teatro Stanze segrete. Con questo testo Ennio Coltorti inaugurò nel 1986 la prima edizione della sua rassegna, Attori in cerca d’autore. Anno dopo anno la rassegna diventò uno dei punti di diamante del teatro italiano, per il suo impegno per favorire e scoprire nuovi drammaturghi e giovani attori, molti dei quali oggi sono diventati molto famosi.

Circa vent’anni dopo questa rassegna chiuse curiosamente, invece di essere il contrario, per mancanza di fondi. Così Coltorti, come ultimo spettacolo, volle riproporre Nel vuoto che cominciava ad essere un titolo emblematico. Ora il regista ha rimesso in scena il testo, annunciando contemporaneamente, che a dicembre di quest’anno, dovrà chiudere il suo teatro Stanze Segrete, che ha sempre proposto testi alternativi e raffinati.

Nel vuoto al Teatro Stanze segrete con Ennio Coltorti

Su un belvedere montano, in una mattina di primavera, s’incontrano una coppia di giovani sposi con un maturo turista con tanto di binocolo, che non fa altro che scrutare tutto ciò che avviene in pianura. Tutti e tre sono lì per godersi un evento che ha reso famosa la zona a prescindere dalle sue bellezze naturali. Lassù in alto, fra quelle rocce montagnose, c’è un carcere che ospita un solo detenuto accusato di omicidio, che da anni sta scontando un ergastolo.

Nel vuoto – testo di Giuseppe Manfridi

Quel detenuto era un pescatore e per lui il mare era tutta la sua vita per cui dalla sua cella esprime la pena da cui è oppresso, emettendo uno strano fischio che, nel gioco dei venti, si trasforma nelle strida di un gabbiano.

Addirittura in certe situazioni favorevoli quelle strida danno la sensazione di essere tantissime, creando un effetto unico ed affascinante. Quelle strida sono di aiuto e in quell’eco c’è tutta la storia dell’uomo. Ormai il fenomeno si ripete da anni, diventando un’attrazione per i turisti che vengono e comprano dei fischietti particolari per sollecitare il prigioniero, facendo girare l’economia del posto. Il commercio di questi fischietti, è diventato per il paese un vero business.

Tutto ciò stravolge la purezza della montagna. L’azzurro del cielo, l’aria pulita, è un’occasione per l’autore per rivendicare la bellezza come valore basilare. Invece quella purezza e quella naturalezza delle cose è minacciata dai turisti che creano solo caos, non capendo appieno queste sensazioni.

Nel vuoto è un testo particolare

La commedia vuol denunciare quel consumismo privo di etica, che rovina e mette in secondo piano la purezza. E’ un’allegoria del complicato e delicato passaggio che stiamo affrontando verso il mondo virtuale, pieno di algoritmi e dominato dalla tecnologia.

 

Nel vuoto è un testo particolare, raffinato che fa anche riflettere, creando belle emozioni. Ennio Coltorti è magistrale qui nella sua interpretazione di turista, che trova rifugio fra quelle montagne, come stesse combattendo la sua battaglia della sopravvivenza.

Credibili, nel ruolo di sposini, alla ricerca di quelle sensazioni che solo si possono trovare ad alta quota, Nathan Macchioni e Sara Giacopello, che hanno dato ottime prove attoriali, nonostante siano agli esordi. Uno spettacolo consigliato e da vedere.

 

Giancarlo Leone  

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