La luce del nero a Città di Castello

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Alberto Burri: Combustione Legno, 1955, Legno, vinavil, combustione su tela 88,5 x 160 cm

La luce del nero a Città di Castello. La grande mostra che è visibile dal 14 aprile al 28 agosto 2020 ha  come titolo” La Luce del nero”, definizione coniata dal curatore Bruno Corà. Non è la solita esposizione dedicata a Burri, come il titolo farebbe pensare, bensì a molti altri grandi artisti del secondo Novecento, che sono presenti tramite le loro opere, negli ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello.

La luce del nero in mostra a Città di Castello

La luce del nero in mostra a Città di Castello
Alberto Burri: Ferro E, 1958, Ferro 102,5 x 88 cm

Dal Medio Evo sino al secolo XVII il nero non era stato più considerato un colore. Solo quando Kazimir Malevic artista di punta del suprematismo russo, ha dipinto “Quadrato nero su fondo bianco…” nel 1915 , finalmente il nero ha preso il posto che gli spetta tra i colori. Il nero, nella religione, nella astrofisica e nella mitologia, è stato l’immagine originaria, precedente alla manifestazione della luce e la sua tenebra, si è estesa fino al concetto di materia oscura, cui è costituito tutto l’universo.

 

 

Burri è tra coloro che ha più che più utilizzato il nero

La luce del nero in mostra a Città di Castello
Alberto Burri: Cellotex, 1980, Cellotex, acrilico, vinavil su tavola 70,5 x 100,5 cm

 

Burri è tra coloro che ha più che più utilizzato il nero, ma altri grandi artisti che sono presenti con le loro opere in mostra come Agnetti, Bassiri, Bendini, Castellani, Fontana, Hans Hartung, Lo Savio, Parmiggiani, Schifano, Soulages, Tapies, lo hanno fatto, ciascuno con modalità e valenze differenti .

 

La luce del nero a Città di Castello: mostra organizzata Dal Prof. Bruno Corà

La luce del nero in mostra a Città di Castello
Enrico Castellani: Superficie nera, 2003, Acrilico su tela, 100 x 120 cm

 

Questa mostra realizzata dal Prof. Bruno Corà Presidente della Fondazione Burri Palazzo Albizzini che inaugura gli ex Essicatoi del tabacco, acquistati da Burri per esporre i suoi grandi cicli, si apre con un progetto unico dopo sette anni di lavori e dieci milioni di spesa. Una mostra per questi motivi grandiosa.

 

 

Hans Hartung: T1965-R16, 1965, Vinilico su tela, 54 x 81 cm

 

 

Questa esposizione secondo il curatore, è stata realizzata nell’ambito del programma di “Europa creativa 2020”,  con il progetto Beam Up, finanziato da 34 Paesi europei aderenti.

La Luce del nero a Città di Castello propone una visione percettiva di questo colore

 

Bizhan Bassiri: Evaporazione notturna, 1996, Cartapesta, pigmenti (avorio nero) Ø 200 cm

 

 

Al progetto della Fondazione Burri Palazzo Albizzini, ha collaborato anche la Fondazione Istituto dei Cechi di Milano per tutti i gli aspetti aderenti disabilità visiva, The Glucksman di Cork(Irlanda)e il Museo di Arte Contemporanea di Zagabria, per il settore museale.

 

 

 

Jannis Kounellis: Senza titolo, 1967, 100 x 100 cm

La mostra propone una visione percettiva del nero, al vasto pubblico dei vedenti e dei non vedenti. Sono veramente pochi i musei al mondo che offrono la possibilità di vedere le opere come invece è  possibile fare alla Fondazione Burri Palazzo Albizzini, e ex Essicatoi del tabacco, in spazi realizzati all’uopo.

 

Una mostra potendo da non mancare.

Savina Fermi

 

 

 

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