Si ricomincia. Il Teatro Manzoni di Roma, ha rialzato il sipario per regalare nuovamente al pubblico grandi emozioni. Inizia la stagione una godibile pièce di Pierre Chesnot, L’inquilina del piano di sopra. Protagonisti Pietro Longhi con Paola Tiziana Cruciani e Monica Guazzini, per la regia di Silvio Giordani. Si replica fino al 24 ottobre.
L’inquilina del piano di sopra: psicodramma condominiale
Il teatro Manzoni ha iniziato la nuova stagione, con una godibile pièce di Pierre Chesnot, L’inquilina del piano di sopra, che vede protagonisti lo stesso Pietro Longhi con Paola Tiziana Cruciani e Monica Guazzini, per la regia di Silvio Giordani. Si replica fino al 24 ottobre.
“Nessun uomo mi ha reso mai felice” è il pensiero fisso di Sofia giunta a festeggiare il suo compleanno con tanto di torta, candelina e champagne, ma sola, meditando il suicidio. Nell’altra stanza la vasca da bagno trabocca acqua, tanto da allagare l’appartamento sottostante di un altro single.
Arrivano poi dall’estero telefonicamente gli auguri della sua migliore amica, Susanna (interpretata da Monica Guazzini) e il suo consiglio ad investire i ruoli e a cercare lei, di rendere felice un uomo. Ed ecco che sopraggiunge Bernardo, arrabbiato, bagnato che viene su dal piano di sotto a chiedere i danni poiché si ritrova con la casa allagata. Tutti questi elementi costituiscono la trama e l’umorismo garbato di questo spettacolo.
L’inquilina del piano di sopra è una commedia brillante in scena al Manzoni di Roma
L’inquilina del piano di sopra è una commedia brillante che mette in evidenza una normale vita quotidiana. I vicini di casa possono essere un problema? Alcune volte sì, se il vicino di casa corrisponde a Bernardo (Pietro Longhi), lo scapolo scontroso del palazzo. Un professore universitario poco socievole, dalla personalità eccentrica, che si diletta nella costruzione di strani pupazzi, marionette, automatismi vari, che, suo malgrado, diventa il protagonista involontario della vicenda.
Egli, infatti conosce Sofia (Paola Tiziana Cruciani), l’inquilina del piano di sopra, per l’appunto, una donna un po’ instabile come il suo umore, bisognosa d’amore e di affetto, alla ricerca di un uomo che l’ami. Ed ecco che da questo forzato incontro, ne nasce uno psicodramma condominiale e inizia così il gioco dell’innamoramento in un alternarsi di stati d’animo che trascina i due dal pianto al riso, mentre si scoprono più simili di quanto possa sembrare.
L’inquilina del piano di sopra non è una storia triste
La pièce è uno spaccato fedele della società odierna, che evidenzia nettamente gli aspetti meno rosei dell’individualismo attuale. Ma non è assolutamente una storia triste. Nell’affrontare la solitudine, il drammaturgo francese Chesnot costruisce una favola che diverte e fa amare la vita. Il pubblico ride perché la commedia è ben strutturata, ha un testo che ha ritmo e sostanza.
Ma soprattutto perché Pietro Longhi e Paola Tiziana Cruciani sono due protagonisti disinvolti, che creano due macchiette che contagiano la platea con le loro smanie, i loro tic, i controsensi con cui hanno costruito la loro apparente felicità in una vita di single, un risultato loro malgrado non voluto anche se è quello che vorrebbero far credere, primi fra tutti a loro stessi. Ma la vita riserva sempre belle sorprese, che magari terminano con un colpo di coda, degno di un bel testo teatrale come questo.
L’inquilina del piano di sopra vuol dimostrare che tutto può cambiare in un istante. Qui infatti basta aprire la porta a un vicino di casa fino ad allora ignorato, per smontare immediatamente le personali convinzioni dietro le quali ci si era nascosti, per non vedere più cosa ci circonda. Delusi da troppe situazioni negative e da una vita che non si era rivelata quella sognata.
Pietro Longhi e Paola Tiziana Cruciani ben si compenetrano nei personaggi rispettivamente di Bernardo e Sofia, grazie anche all’esperta e valida regia di Silvio Giordani.
Ottima e spigliata interpretazione di Monica Guazzini
Ottima e spigliata interpretazione anche di Monica Guazzini, che interpreta Susanna, l’amica del cuore di Sofia che, con le sue telefonate dall’estero, perché in vacanza, fa da trait-d’union ai due protagonisti. Senz’altro, imperdibile, da vedere.
Giancarlo Leone