Oltre il ghetto. Dentro&Fuori al Meis di Ferrara

0

Al MEIS Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoà di Ferrara www.meis.museum dal 29 ottobre 2021 c’è la a terza mostra che è stata concepita per completare il trittico, in visione sino al 22 maggio 2’022, intitolata Oltre il ghetto. Dentro &Fuori curata da Andreina Contessa, Sharon Reichel, Simonetta Della Seta, Carlotta Ferrara Degli Uberti, che propone la storia degli ebre Italiani nel che va dal periodo dei ghetto ( 1516) fino all’inizio del Novecento. 

La costruzione della Sukka
La costruzione della sukkah, Venezia (?), fine del XVIII o XIX secolo. Tavola lignea dipinta proveniente da una sukkah. Teolo (Padova), Abbazia di Praglia. Crediti: foto di Luca Gavagna, Le Immagini s.a.s.

 

Quello che viene inaugurato il 29 settembre 2021 è, come viene dichiarato dal Presidente del MEIS, Dario Disegni, è: “il terzo fondamentale tassello concepito dal MEIS e dedicato alla millenaria esperienza ebraica in Italia. Nel dicembre 2017 è stata infatti inaugurata ‘Ebrei una storia italiana I primi mille anni’ curata da Anna Foa, Daniele Jalla e Giancarlo Lacerenza, con prestiti provenienti da prestigiosi musei archeologici e non solo, di tutto il mondo e nel 2019 è stata allestita ‘Il Rinascimento parla ebraico’ a cura di Giulio Busi e Silvana Greco, all’interno della quale spiccavano opere firmate da Mantegna e dal Carpaccio”. 

 

 

 

 

Baule della crocerossina Matilde Levi in Viterbo
Baule della crocerossina Matilde Levi in Viterbo. Crediti: foto di Marco Caselli Nirmal

“Due mostre contemporanee di grande successo, ora condensate nel percorso permanente “ Ebrei una storia italiana” che arricchirà ulteriomente al termine di “Oltre il ghetto. Dentro & fuori”. Un viaggio nel tempo reso possibile grazie ai musei – ha detto Dario Disegni – alle collezioni private e ai cimeli di famiglia, che vengono prestati anno dopo anno, al museo che esposti assieme raccontano più di duemila anni di storia”.

 

Sebastiano Ricci Ester davanti a Assuero
Sebastiano Ricci, Ester davanti ad Assuero (1733). Roma, Palazzo del Quirinale. Crediti fotografici: Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica – Foto Giuseppe Schiavinotto, Roma

 

La mostra che propone quanto detto dal Presidente del MEIS, mette in atto opere eterogene provenienti da tutta Italia e si apre con la grande tela di Sebastiano Ricci Ester al cospetto di Assuero” prestato dal Palazzo del Quirinale, Interno della sinagoga di Livorno di Ulivi Liegi e il Ritratto di Giuseppe Garibaldi di Vittorio Corcos, entrambi provenienti i dal Museo Civico Giovanni Fattori.

 

 

 

 

Ulvi Liegi, Interno della sinagoga di Livorno. 1935
Ulvi Liegi, Interno della sinagoga di Livorno. Livorno, 1935. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori

 

Attraversando i secoli si arriva alla Prima guerra mondiale, data conclusiva del percorso con un’immagine dei simboli identitari vissuti dagli ebrei in Italia e in Europa, uscendo dai ghetti per partecipare alla ricostruzione, perdendo così i diritti e onori.

 

Aron Ha-Qodesh, porta a due battenti, fine del XVIII-inizio del XIX secolo
Aron Ha-Qodesh, porta a due battenti, fine del XVIII-inizio del XIX secolo. Torino, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, in comodato alla Sinagoga della comunità Ebraica di Torino

Come scritto nel catalogo dal direttore del MEIS Amedeo Spagnoletto: “il ghetto italiano dove si è rappresentato per oltre tre secoli uno spazio angusto e doloroso ma pur sempre corredato di simboliche finestre, ora più ora meno aperte verso il mondo esterno, una relazione continua fra il di dentro e fuori. Un filtro culturale che ha plasmato la vita, ebraica a 360 gradi, andando in profondità, dalla sfera secolare a quella familiare modellando il lessico, rendendo più resistenti che altrove, aspetti della vita religiosa, ma anche soffocando l’energia che in condizioni di libertà sarebbe fiorita più vigorosa in tante discipline. Questa mostra ci narra le letture complesse di tale esperienza si possono offrire. I delicati rapporti tra le comunità ebraiche e il governò locale, ma anche le storie familiari, gli aneddoti e le tradizioni regionali, i fermenti culturali e artistici, che nonostante tutto, sono pure fioriti in quella dimensione tanno ristretta”.

 

Vittorio Corcos, Ritratto di Giuseppe Garibaldi, Parigi, 1882
Vittorio Corcos, Ritratto di Giuseppe Garibaldi, Parigi, 1882. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori

 

 

L’esposizione si avvale del supporto di Intesa San Paolo, The David Berg Foundation, Fondazione Guglielmo De Levy, TPER e il patrocinio del Ministero della cultura Regione Emilia Romagna, Comune di Ferrara, Comunità ebraica di Ferrara, Unione delle Comunità ebraiche italiane.

Savina Fermi

Nessun commento