Fino al 22 agosto 2021 con il titolo “Alèm De 2020. Arte italiana della pandemia” organizzata con il supporto di Artisti italiani contro il Codiv-19 e ARTHEMISIA, è approdata questa mostra al MAC USP Museo di San Paolo del Brasile con un progetto di portata internazionale, progetto che ha una forte ispirazione sociale di 309 artisti italiani con 50 opere.

E’ una grande mostra che coinvolge 30 grandi artisti italiani di arte contemporanea che presentano 50 opere e il racconto di 10 iniziative che in tempo di lockdown hanno continuato a lavorare, per creare occasioni che hanno coinvolto il sociale per aiutare chi si è trovato in gravi difficoltà in quel periodo.

Questa in effetti è una prima mondiale che si tiene al MAC USP Museo de Arte contemporanea da Universitàd de Sao Paulo . E’ stato scelto questo luogo perché è la città più grande del Continente sudamericano, e anche quella in cui i discendenti da italiani sono in numero maggiore e quindi più vicini al nostro pensiero, città dove si svolge anche la Biennale. Questo museo è nato nel 1963, quando la collezione intera del MAM Museo di Arte Moderna di Sao Paulo di Ciccillo Matarazzo e dalla moglie Yolanda Peretano è stata ceduta all’Università di Sao Paulo.

La mostra presenta il cambiamento avvenuto nelle opere di questi grandi artisti nel periodo di maggiore chiusura a causa del Coivid-19, contesto in cui hanno trovato nuove forme di espressione e hanno voluto dare il loro sostegno alle comunità più colpite, con supporto di raccolta di fondi e con la condivisione d’arte al servizio dell’emergenza sanitaria. Questa mostra si è anche potuta attuare grazie all’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo e del Consolato Generale d’Italia ed è curata da Teresa Emanuele e Nicolas Bollario.

Alcuni artisti presenti hanno persino cambiato i propri medium espressivi per adeguarli alla mostra, come Paolo Icaro che ha persino disegnato. Altri invece hanno, come Danilo Bucchi che ha impiegato il monitor, Alberto di Fabio che ha trasferito i suoi affreschi in bozzetti utilizando pacchi Amazon, Paolo Ventura che non potendo fotografare, si è dedicato al disegno e poi lo scultore Maurizio Savini che ha fatto altrettanto. E infine lo street artist Tvboy che si è deciso a mettere sulla tela i suoi stencil.

Altri come Mimmo Jodice hanno scoperto nel loro archivio opere che erano molto attuali, o Vittorio Messina esso ha rielaborato una sua cella. A questi si aggiungono Matteo Basile, Riccardo Beretta, Maurizio Canavacciuolo, Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli, Aron Demetz, Gianni Dessi, Giuseppe Gallo, Emilio Leofreddi, Giovanni Ozzola, Benedetto Pietromarchi, Cristiano Pintaldi, Francesca Romana Pinzari, Davide Quayola, Rebor, Pietro Ruffo, Fabrizio Spucches, Marco Tirelli, Gian Maria Tosatti, Massimo Vitali e Abel Zeltman.

Tra le iniziative di condivisione va citato Studio Azzurro, ExtraFlags attraverso il quale Il Museo Pecci di Prato ha commissionato varie bandiere. Oliviero Toscani che ha mandato attraverso Repubblica un proprio ritratto e Ater Balletto. Impulsi di fund-raising sono invece dell’Accademia di San Luca; Art to Covid-19 della Fondazione Paolini ed Arte per la Vita in Val d’Aosta, 100 fotografi per MAC USP Museu de Arte Contemporanea Universidàde de Sao Paulo, organizzata con il supporto di Bergamo di Perimetro, l’Abbraccio più forte di Valerio Berruti; Come vite distanti di ARF e la vendita fund-raising di mascherine di Al Wei Wei, grazie alle quali centinaia di artisti hanno donato il proprio lavoro raccogliendo i fondi da donare al sistema sanitario.
Infine, c’è la partecipazione del collettivo brasiliano Projetemos nato durante la pandemia, che dà voce alla collettività attraverso proiezioni su edifici pubblici e che allestisce lungo il percorso espositivo una sala per laboratori didattici performativi.
In effetti una grande manifestazione artistica contro il Covid-19.
Savina Fermi