Incontro a teatro con Roberto Ciufoli

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Che cosa preferisci: centomila euro subito o un milione di euro fra dieci anni? Ecco Il Test che dà vita a questa graffiante commedia dello sceneggiatore e drammaturgo Jordi Vallejo, con Roberto Ciufoli (anche regista della pièce), Benedicta Boccoli, Simone Colombari e Sarah Biacchi, al Teatro della CometaVisum ha incontrato uno dei membri storici della Premiata Ditta, Roberto Ciufoli.

La pièce si incentra in un viaggio nei labirinti della mente e del cuore, di quattro personaggi messi alla prova da un arduo dilemma che fa affiorare desideri inconfessati e pensieri nascosti. Ciufoli in qualità di regista e attore ci spiega i meccanismi dello spettacolo.

Roberto, ci racconta la trama di questo spettacolo? E perché questo titolo?

Ettore, da me interpretato, e Paula (Benedicta Boccoli), che interpreta mia moglie – spiega a Visum Ciufoli – una coppia con qualche problema economico, hanno un bar, deve affrontare la scelta che gli propone il vecchio amico Toni (Simone Colombari), un uomo ricco che ha fatto i soldi in maniera non molto trasparente, in attesa che li raggiunga Berta (Sarah Biacchi), la giovane fidanzata psicologa di successo, per poter cenare poi insieme. Il test che propone Toni è apparentemente semplice: accontentarsi subito di centomila euro o aspettare dieci anni perché diventi un milione di euro? Ettore e Paula non sono concordi nella risposta: lei vorrebbe subito la somma, lui vorrebbe aspettare gli esiti futuri anche pensando alla figlia”.

“Il dilemma che inizia come semplice e teorico test di personalità, diventa sempre più feroce e mette a nudo caratteri, pensieri reconditi e segreti dei quattro commensali – commenta – che vengono travolti letteralmente dagli esiti di quello che all’apparenza è solo un inoffensivo test comportamentale”.

 

Test vuol lanciare un messaggio alla platea?

Ne più ne meno come gli altri spettacoli. Sì la gente viene per passare un paio d’ore in allegria, ma questa volta prova a mettersi nei panni dei protagonisti. Riflette, discute, si pone l’interrogativo e molte coppie si mettono in discussione. La reazione del pubblico è molto positiva, si sente coinvolto nel test. Se non c’è un progetto comune in una coppia vale la pena di stare insieme? La partenza della pièce sembra innocua, ma così non è, questo test è un gioco al massacro”.

 

Cosa rappresenta per lei il teatro?

Casa, un posto dove posso esprimermi liberamente. Fare teatro per me è un momento di ricarica delle nostre batterie, come i cellulari. A teatro cerchi di trasmettere al pubblico delle belle emozioni, per me è una grossa responsabilità”.

Parlando di emozioni, la tv con certe trasmissioni può darle come a teatro?

No, è un linguaggio diverso. Certo, anche la televisione con certi programmi, certe fiction può dare emozioni, ma sono emozioni ben diverse da quelle provate in teatro, dove l’attore recita a pochi metri dalla platea”.

Ha fatto parte della Premiata Ditta con Pino Insegno, Tiziana Foschi, Francesca Draghetti. Per i 30 anni, nove anni fa, avete festeggiato con uno spettacolo tutti e quattro insieme. Tornerete ancora una volta insieme?

Sì, certamente. In quello spettacolo abbiamo ricordato i nostri sketch, le parodie più di successo. Nel 2021 festeggeremo 40 anni con un altro spettacolo, non rievocativo: presenteremo quelli che saranno i nostri 30 anni futuri del quartetto”.

 

 

Come si può definire Roberto Ciufoli in tre aggettivi?

Curioso, instancabile, ottimista”.

Nel suo futuro ancora teatro?

Sì, teatro, teatro, teatro. Ad aprile sarò al Teatro Off/Off di Via Giulia con un monologo, The men Jesus, e poi sarò a fine stagione al Teatro Manzoni con una divertente commedia che mi vede protagonista con Paola Tiziana Cruciani, Chi l’ha vista?”.

Giancarlo Leone

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