Il Motore di Roselena al teatro della Cometa di Roma

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Chi è Roselena, la protagonista unica di un affascinante lavoro, scritto ed interpretato da Gea Martire che terrà il palcoscenico al teatro della Cometa dal 15 al 26 gennaio di quest’anno?

E’ una donna appassionata, per non dire di più, nientemeno che di motori e che vive, ragiona, agisce dialoga tutto in funzione della tecnica, che governa queste macchine che qualunque altra donna addirittura ignorerebbe.

 

Roselena sogna in funzione di un motore meccanico e fin da piccola manifestava questa sua potente inclinazione al punto che si addormentava, se agitata come può essere in bambino in fasce, soltanto al sentir rombare un motore. Roselena, da bambina della Napoli un tantino oscurata e ricolma di suoni e parole dialettali, crescendo adegua il suo modo di parlare, al tecnicismo di un perfetto motore che canta nella maniera più sincrona possibile e conforma tutti i suoi atteggiamenti alla perfezione di un motore.

L’interesse di Roselena per i motori, raccontata in forma di monologo, è, a nostro parere, la storia di una malcelata emancipazione femminile, verificatasi negli ultimi quarant’anni ed ambientata nella Napoli più o meno recente. E’ raccontata con uno stile comico ma tragico contemporaneamente, che evidenzia come avere un interesse sia sinonimo di raggiungimento di successi e di superamento di conflitti in una società, che attraverso l’interesse dei soli uomini per i motori, rappresenta il superamento del sessismo.

Roselena ha un “motore” nella testa e pertanto raggiunge i successi da lei sperati attraverso la razionalità ed il superamento di molti dei pregiudizi, che il nostro purtroppo instabile periodo storico ha generato.

 

 

Buona e significativa la regia di Nadia Baldi che mostra di aver perfettamente afferrato il significato di quanto la concretizzazione dell’idea di Gea Martire ha inteso di rappresentare, per evidenziare quanto utile sia nella vita essere in possesso di idee chiare, giuste, sostenibili.

Andrea Gentili

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