I primi 30 anni di carriera di Maurizio Battista

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Al Teatro Olimpico di Roma, fino al 12 gennaio, il comico Maurizio Battista festeggia i suoi primi trent’anni di carriera con lo spettacolo 30 anni e non li dimostra, dove ripercorre i suoi momenti più importanti, rivive l’Italia degli ultimi decenni, con i suoi vizi, le sue virtù e le sue mode.

Musica, giochi, tecnologie, rapporti personali e tantissime situazioni della nostra vita hanno subìto dei cambiamenti epocali. Maurizio, come sempre, con le sua arguzia cerca di capire se la nostra società si sia involuta o evoluta, per farci divertire con questo spaccato dell’Italia a specchio nella sua vita personale.

Uno spettacolo dove i suoi ricordi si fondono con quelli di tutti, evocando situazioni ed esperienze che ci hanno portato ad oggi. Uno spaccato umano arguto ma sospettoso, convulso ma umorale, divertito ma crudele. L’Italia che ci offre non è né confortevole, né esilarante. E si aiuta con un grande ledwall, parte della narrazione stessa, con filmati e immagini degli anni del suo repertorio reloaded.

Sul grande schermo, immagini, ingrandimenti di ciò che Maurizio ha portato e si trova sulla scrivania al lato del palco: ritagli di giornali, oggetti curiosi, acquistati o ricevuti in regalo e frasi, aforismi sulla vita, sull’importanza delle scelte e delle conseguenze di esse, segno che dietro ad ogni risata, ogni battuta c’è un pensiero profondo e maturato intimamente.

La struttura di 30 anni e non li dimostra è quella già collaudata negli anni, con il povero pubblico delle prime file preso sin da subito di mira per non essere particolarmente reattivo e divertenti commenti sui rapporti di coppia dove è sempre l’uomo a soccombere, spesso anche fisicamente. La brillante comicità di Battista si muove per opposti, contrapponendo la profondità alla leggerezza e il passato al presente, esasperando le incongruenze della vita quotidiana. Queste raggiungono il loro apice nel sopravvento massiccio di Amazon che ha creato un via vai di pacchi che, pur di non sentire il suono del citofono, conviene forse dare le chiavi di casa al corriere.

Molto gradita la bella incursione della moglie di Battista, Alessandra Moretti, che ha letto un testo sulle violenze ed incomprensioni nei riguardi delle donne. Divertente anche l’incursione di Valentina Persia, una delle poche comiche donne, con le sue barzellette.

Nella seconda parte dello spettacolo, Maurizio Battista, anche su richiesta del pubblico, ripropone vecchie gag. Il suo stile comico, improntato sull’immediatezza della battuta, riflesso della genuinità della persona e mezzo per raggiungere tutti, contiene vari registri tematici, che vanno dalla trovata geniale alla battuta più becera, che può sforare la volgarità. Le tematiche sono semplici e veritiere quando riflettono esperienze realmente vissute dall’attore, a volte caratterizzate da sofferenza e difficoltà.

30 anni e non li dimostra, sebbene sia uno spettacolo riuscito, arricchito di nuove trovate, risulta ancora per certi aspetti affezionato e sorretto da gag riproposte negli anni dallo stesso Battista che, grazie alla sua bravura, rischia di restituire nel pubblico quella sensazione del deja vù. Forse è mancata quell’arditezza necessaria per offrire un prodotto nuovo senza snaturarsi.

Commovente, come al solito, l’ultimo momento dello spettacolo dove Battista invita soprattutto i giovani a tenersi cari e ad amare di più i genitori, perché quando non ci saranno più si creeranno rimpianti, ricordi, rimorsi per non essere stati più tempo con loro.

Alla fine dello spettacolo il comico non si risparmia con il suo pubblico e, una volta sceso dal palco, si dedica a tutti quelli che gli chiedono una foto, un autografo, due parole da scambiare. E poi a tutti il suo regalo per le feste natalizie: il suo DVD con spezzoni divertenti dei suoi spettacoli.

30 anni e non li dimostra, dopo Roma toccherà varie città d’Italia in una lunghissima tournée che terminerà addirittura il 25 ed il 26 settembre a New York. Un bel salto di qualità. Da vedere.

Giancarlo Leone

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