Alessandro Valeri al MAXXI

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Dal 16 al 26 gennaio 2020 al MAXXI di Roma c’è la mostra di Alessandro Valeri dal titolo “An Iron Ring” nell’Aula Carlo Scarpa. E’ curata da Fiorella Bassan e Giorgia Calò. E’ promossa dall’Ambasciata d’Israele in Italia e dalla Fondazione Italia-Israele per la Cultura e le Arti

An Iron Ring è la mostra che conclude il ciclo di ricerca artistica e personale di Alessandro Valeri iniziato nel 2011 quando ha avuto la possibilità di visitare l’Orfanotrofio di Zippori presso Nazareth dove le suore cattoliche che lo gestiscono riunisce orfani di varie religioni: ebraica, mussulmana e cristiana, subito vista da Valeri come un’importante luogo di tolleranza e collaborazione interreligiosa. La casa di Zippori divenne per lui un simbolo di promessa della felicità che potrebbe esistere al di là del periodo nel quale viviamo.

Con fotografie, film e audio l’artista durante le sue visite ha creato la prima della serie della sua ricerca “Sepphoris” al Molino Stuchy per la 56°esima Biennale di Venezia. Alessandro Valeri per sostenere il cambiamento ha deciso di donare alcune sue opere all’orfanotrofio. La sua ricerca è continuata con altre esperienze come “Lasciami entrare” esposta al Macro Testaccio nel 2016, dove ha iniziato i laboratori didattici, “Una sola possibilità” al Macro di Via Nizza nel 2017, mentre “An Iron Ring” progettato come laboratorio fisico/mentale per bambini e adulti, è organizzato in quattro momenti uniti tra loro che permettono al visitatore di comprendere il percorso artistico nel suo complesso.

Impossibile in questa sede descrivere dettagliatamente tutti e quattro i momenti, basterà dire che la serie Sepphoris con le immagini ripetute in forte contrasto tra loro e il suo sound design crea in un senso di attesa. Ai piedi del video un’installazione ideata appositamente per la mostra, composta di 80.000 matite spezzate, è un invito a riflettere sulla condizione di disagio dei bambini in alcune parti del mondo. Al centro della Sala sono presentate le grandi opere foto-pittoriche, che erano protagoniste dell’installazione veneziana che servono a far riflettere il visitatore, cosa che avviene poi con l’opera Curiosa Cabinet, una serie di mini lightbox sensibili al passaggio dello spettatore che contengono ciascuno una foto stampata su vetro zaffiro / Apple, costringendolo a riflettere sull’immagine del consumismo.

Vicino a questi troviamo dei calchi in lattice dell’indice e il pollice della mano destra dell’Artista, le dita che si usano quando si vuole scattare una foto, ma anche quando di vuole dare un avvertimento. La denuncia sta sia nella smaterializzazione dell’immagine dei rapporti umani che regolano la società, sia che si è in una zona a rischio. Il neon “Parlami di te” chiude il percorso. Questa mostra conclude il ciclo della ricerca dell’artista dedicata a far riflettere e assumersi la responsabilità del proprio sguardo e delle proprie emozioni.

Alessandro Valeri vive e lavora a Roma nello studio al Pastificio Cerere e ha esposto in luoghi istituzionali di Roma, Parma Bologna, Napoli, Milano, e in molte gallerie private.

Anna Camia

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