A teatro uno scorcio d’Italia molto attuale

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Al Teatro Sala Umberto di Roma, fino al 19 gennaio, il nuovo spettacolo di Carlo Buccirosso da lui scritto, diretto ed interpretato, La rottamazione di un italiano per bene.

Maledette tasse. Quanti di noi le paghiamo con il sorriso sulle labbra? Certo, da sempre sappiamo che è necessario versare contributi allo Stato per ottenere servizi e potenziare il welfare, ma la pressione fiscale in Italia sta diventando sempre più pressante e molti cittadini si sentono perseguitati da Equitalia.

E’ ciò che accade al protagonista dello spettacolo La rottamazione di un italiano per bene, scritto, diretto ed interpretato da Carlo Buccirosso, in scena al Teatro Sala Umberto di Roma fino al 19 gennaio, che in maniera tragicomica racconta le psicosi e le malattie dell’italiano medio alle prese con un’attività familiare.

Carlo Buccirosso questa volta interpreta Alberto Pisapia, gestore del ristorante “Il Picchio Rosso” che, assediato dalle cartelle esattoriali di Equitalia, tenta il suicidio. Accanto a lui la moglie Valeria Vitiello (interpretata da Donatella De Felice) e i due figli, Viola (interpretata da Elvira Zingone) e Matteo (Giordano Bassetti).

Anche questo dramma familiare viene consumato in famiglia, perché accanto ai familiari più stretti, ci sono la cognata, sorella di Valeria (interpretata da Fiorella Zullo) ed il cognato Ernesto (Gennaro Silvestro), avvocato e socio in affari che ha compiuto degli investimenti azzardati sulla pelle di Alberto.

Pisapia, nel pieno della sua follia, decide di scaricare le colpe sulla suocera Clementina, responsabile della sua rovina, che ricopre il ruolo dello spietato e integerrimo funzionario dell’Agenzia delle Entrate (interpretata da Tilde de Spirito) e sul postino (l’attore Davide Marotta), responsabile solo di consegnare le cartelle esattoriali, ambasciatore senza peccato, ma che si trova coinvolto nelle discussioni familiari.

Come risolverà Alberto i suoi problemi economici? Per non rovinare la sorpresa, non sveleremo il finale. Certo l’uomo avrebbe potuto patteggiare con lo Stato facendo una sorta di rottamazione, mentre Alberto temporeggia e per questioni di principio vuole fare causa contro Equitalia, con un procedimento che sfiancherebbe ancor di più le sue finanze, date le lungaggini burocratiche. Ed ecco che tutto il suo odio e la sua vendetta si dirigono ambedue sulla suocera.

Così i toni della commedia diventano paradossali, grotteschi e Buccirosso li rende credibili con la sua ottima recitazione.

Carlo Buccirosso si dimostra alquanto generoso con tutti gli attori della sua Compagnia, valorizzando anche i personaggi secondari caratterizzandoli con maestria.

 

Tutti gli attori sono ben assortiti ed affiatati, a cominciare da Donatella De Felice, di cui il pubblico ha apprezzato anche le doti canore, Elvira Zingone, ben compenetrata nel ruolo dell’irascibile e protettiva figlia Viola e Giordano Bassetti che ben incarna pacatamente il figlio Matteo. Tilde de Spirito è credibilissima nel ruolo della cattiva suocera che suscita vendetta da parte del genero Alberto, mentre Fiorenza Zullo e Gennaro Silvestro sono i cognati.

Buona la recitazione di Peppe Miale, nel ruolo del sacerdote, amico di famiglia, divertente Davide Marotta nel ruolo del postino, così come quella di Matteo Tugnoli nel ruolo del domestico filippino.

Le scene di Gilda Cerullo e Renato Lori, i costumi di Zaira de Vincentiis e le musiche di Paolo Petrella, offrono uno spettacolo gradevole che fa ridere, ma anche riflettere sull’attualità.

La rottamazione di un italiano per bene è uno spettacolo sicuramente imperdibile, che ha un ritmo scorrevole, dove le due ore passano velocemente tra concentrazione e risate.

Giancarlo Leone

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