La Sala Umberto, dal prossimo 21 maggio, sarà il palcoscenico dello spettacolo di Gabriele Cirilli dal titolo, Mi piace, per la regia di Claudio Insegno e la partecipazione di Umberto Noto. E’ una nuova pièce legata al nostro rapporto con i nuovi mezzi di comunicazione all’insegna della graffiante ironia del noto attore comico.
Gabriele, parliamo di Mi piace, un titolo che già mette allegria. Di cosa si tratta?
“E’ uno spettacolo nuovo che parte dal backup del mio telefonino: quando uno cambia cellulare ha il problema di passare tutto quello che c’è sul vecchio telefono a quello nuovo. Ecco io faccio questo backup in scena davanti al pubblico ed uscirà tutto ciò che mi riguarda: foto, app, video, messaggi, aiutato dai video, che fanno da spunto al testo, e su ognuno ci sarà un ricordo, una scenetta, delle imitazioni, perché nel mio telefonino ci sono anche quelle, non potevano mancare. Ma anche canzoni, musica, insomma un vero e proprio varietà. Un one man show dove sarò coadiuvato da un attore che impersona un tecnico dei telefonini, l’attore Umberto Noto, con cui ho già recitato nella Famiglia Addams”.
E’ in tournée con questo spettacolo dall’anno scorso. Quale è stata l’accoglienza del pubblico?
“Abbiamo iniziato lo scorso settembre nelle Marche, a Cagli, e l’accoglienza da allora sino ad oggi è stata trionfale. Questo è uno spettacolo, seppur nuovo, che continua gli argomenti di quello precedente e il pubblico ha gradito. Sono state superate tutte le mie aspettative”.
Qual è il suo rapporto con i social sia professionalmente che privatamente?
“Il rapporto è buono. Sto cercando di imparare sempre meglio dai social, anche se potrebbero essere usati molto meglio non per denigrare, criticare gli amici, gli artisti, ma per farne un uso costruttivo, una risorsa. Oggi il like può rovinarti la vita, in molti casi te la può risolvere”.
Oggi come oggi il rapporto con i social ci arricchisce o ci impoverisce?
“Io sono favorevole a questi mezzi che offrono anche a me il modo di comunicare per un attimo i miei contenuti, di promuovermi e di relazionarmi con il pubblico. Ma spesso diventano un’arma contro il prossimo. Tutto sta a come ci si relaziona ai social: servono per comunicare e non per scopi poco leciti”.
Ha festeggiato lo scorso marzo 31 anni di carriera. Un bilancio positivo? Cosa non rifarebbe?
“Rifarei tutto quello che ho fatto, anche le scelte sbagliate. Un solo rammarico: mi sarebbe piaciuto che qualcuno avesse creduto più in me, mi sembra come se fossi sottovalutato, ma va bene così, vado avanti ugualmente. Il pubblico mi ripaga di ciò che faccio”.
Ultimamente in tv l’abbiamo visto solo nel programma Lo Zecchino D’Oro. Tornerà in tv?
“Ma in realtà sono già tornato. Ora in qualità di giudice sto partecipando, in qualità di giudice, a All Together Now, il nuovo talent show di Canale 5 condotto da Michelle Hunziker e J-Ax. Quest’anno non ho partecipato a Tale e Quale Show: con Carlo Conti ho deciso di fermarmi. Se non ci sono cose nuove da proporre è meglio fermarsi e aspettare in attesa di proporre qualcosa di nuovo, senza prendere in giro il pubblico. Oltretutto quella è una trasmissione a cui devo moltissimo”.
Ha ancora il classico sogno nel cassetto?
“Sì, di continuare a fare questo lavoro sempre di più, magari anche cose diverse”.
Progetti futuri?
“Progetti già definiti non li ho. Sicuramente nel mio futuro ci sarà ancora teatro. Anche l’anno prossimo, per la seconda stagione, andremo in tournée con Mi piace. Ho delle idee per uno show televisivo, ma è ancora prematuro. E se mi chiamano in tv con delle belle proposte, o Rai o Mediaset, senz’altro accetto. Non dimentichiamoci che io in tv sono nato in Mediaset con Zelig”.
Giancarlo Leone