Marina Malabotti in mostra alla GNAM di Roma

0
Marina Malabotti, Dalla serie indagine di una comunità Melissa (KR) 1978

Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma è aperta al pubblico fino al 31 marzo 2019, la mostra dedicata a questa fotografa-artista mancata prematuramente nel 1988. La mostra è divisa in 2 sezioni. E’ curata da Giacomo Daniele Gragapane.

Marina Malabotti, puszta di Hortobágy Ungheria inverno 1972 Foto di Francesco
Faeta

Con il titolo “Marina Malabotti fotografa. Uno sguardo pubblico e privato” in due sezioni principali, la prima dedicata al progetto di quella che era allora la GNAM di Roma dal titolo “Un anno in Galleria: etnografia di uno spazio artistico” del 1981 con le indagini etnografiche rilevate sul campo e presenta per la prima volta il periodo che la fotografa ha trascorso in galleria con 170 scatti, rigorosamente in bianco e nero, che mostrano il progetto purtroppo non portato a termine.

Marina Malabotti Allestimento della mostra dedicata a Giorgio de Chirico

Questa sezione inerisce il tentativo di evidenziare la linea di continuità del tempo indagato e del metodo fotografico impiegato, tra indagine etnografica del mondo e osservazione e “partecipazione” di uno spazio artistico. Questo progetto, realizzato in un luogo che la fotografa amava particolarmente, attraverso il programma incompiuto e inedito che voleva essere la documentazione di un anno di attività della galleria. Così tra le foto si vedono gli artisti, coloro che studiosi la frequentavano e quant’altro.

Marina Malabotti Gillo Dorfles dalla serie Un anno in galleria

L’altra sezione, che presenta le foto da gli anni ’60 a quelli ’80 del Novecento, è dedicata al Sud Italia e condivisa con il marito l’antropologo Francesco Faeta. Mostra la collaborazione attraverso e proprie fotografie, nel testimoniare l’inchiesta di carattere etnografico realizzata sul territorio, mettendo a fuoco gli aspetti simbolici delle piccole comunità della Calabria, della Sicilia, e della Campania, viste nelle feste popolari e nella ritualità funebre insieme alla condizione della donna e dei bambini, alla vita domestica e alla relazione con il paesaggio. Tutto ciò a dimostrazione un modo di vivere che nelle grandi città è diverso che però non ci è estraneo.

 

 

Marina Malabotti Dalla serie Feste religiose nel Mezzogiorno d’Italia Settimana santa
I vattjenti, Nocera Terminese (CZ) 1981

Marina Malabotti à nata a Roma nel 1947 e dopo gli studi artistici ha lavorato come designer iniziando le prime esperienze fotografiche negli anni ’60. Sposata nel 1972 con l’antropologo lo ha affiancato dagli anni ’70 nelle numerose campagne di ricerca soprattutto nel Mezzogiorno, collaborando con Salvatore Piermarini e Pino De Angelis nel Collettivo Immagine e Controinformazione, seguendo anche da sola le ricerche in Calabria e Sicilia inerenti in particolare i riti funebri nell’area centrale della regione e la situazione femminile e infantile.

Marina Malabotti Dalla serie le metamorfosi del tempo San Giovanni in Fiore(CS) 1984

 

 

Alla sua morte ha lasciato alla GNAM molte magliaia di immagini alcune delle quali sono ora in esposizione e appartengono all’archivio della Galleria Nazionale. ( foto 5)

Emilia Dodi

Nessun commento