Joan Mirò e Marino Marini

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Joan Mirò Oda a Joan Mirò 1973 lito originale a colori cm.88x61 Guastalla Centro Arte Livorno

In contemporanea alla mostra dedicata a Marino Marini scultore a Pistoia a Palazzo del Tau si apre una mostra dedicata a Marini pittore messa in paragone con alcune opere di Joan Mirò, entrambe eseguite impiegando i colori mediterranei.

Marino Marini
Cavallo 1953 tempera e smalto su carta cm.43×62 Fonda zione Marino Marini Pistoia

 

La Fondazione Marino Marini ha deciso di mettere in luce in contemporanea alla scultura anche la parte pittorica dell’opera di questo Maestro e per farlo ha voluto creare un’esposizione che affiancasse alle sue opere a quelle di Joan Mirò poiché entrambi hanno dipinto con colori vivaci e molto mediterranei.

 

Joan Mirò
Barrio chino 1975 lito originale a colori cm.60,5×90 Guastalla Centro Arte Livorno

La pittura è sempre stata amata da questo grande artista della scultura novecentesca per cui mettere il punto anche su questo particolare era doveroso. Chi meglio di Mirò poteva essere messo vicino alla pittura di Marini? Entrambi amici impiegavano uno stesso stile molto sintetico e dai colori vivacissimi mediati dal colore nero. Tanto è bastato alla Fondazione Marini per organizzare una mostra con le opere pittoriche che l’artista ha donato alla sua città natale.

La direttrice della Fondazione Maria Teresa Tosi ha affermato:

Riteniamo fondamentale che l’opera dialoghi con le opere di altri artisti suoi contemporanei. Pensando alla pittura il nostro pensiero è subito andato su Mirò, perché pur distanziandosi per tempi e approcci, la grande affinità linguistica li rende vicini nell’osservare la vitalità e la gioia di vivere attraverso l’uso del colore. Mirò a Marino, inoltre, erano anche amici, come testimonia la corrispondenza presente nei nostri archivi e che sarà esposta in mostra”.  

 

Marino Marini
Pilar y Joan Mirò 1978 gouache e pastello su carta cm.116,74 Fondation Pilar y Joan Mirò Mallorca

Osservando la loro produzione artistica si nota come entrambi amassero colorare le loro sculture non per omaggiare gli antichi, ma per il loro stile ironico e solare. Entrambi stendevano il colore a larghi spazi con segni sicuri e netti. Joan Mirò ha affermato: “lavoro molto con le dita, sento il bisogno di essere immerso nella realtà fisica del colore. Bisogna che sia sporco dalla testa ai piedi”. Marino MarinI ha detto: “Ho sempre sentito il bisogno della suggestione sensoriale del colore, per dare inizio a una forma. E’ il colore che mi dà la spinta e il sentimento per fare qualcosa di creativo. Così comincio con il colore e dopo il colore la linea e vedo una forma”. Detto con parole differenti il concetto è il medesimo.

 

 

Marino Marini
Oggetti nello spazio 1967 tempe4ra su tela cm.159×160 fondazione Marino Marini Pistoia

 

In mostra le opere di Mirò che possono essere maggiormente avvicinate a quelle di Marini permettendo di evidenziare proprio la luce mediterranea che è quella che ha più reso simile le loro creazioni.

La presentazione della mostra sulle sculture è stata pubblicata il 29 agosto scorso.

Anna Camia

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