A tu per tu con Pino Quartullo a teatro

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Pino Quartullo calca solo per tre giorni il palcoscenico del Teatro Quirino di Roma con la pièce intitolata Qualche volta scappano con Attilio Fontana e Rosita Celentano. Visum lo ha incontrato.

Può un cane abbandonare una volta tanto i suoi padroni, invece magari, come spesso succede, di essere abbandonato lui da loro per svariati motivi? E’ quello che accade nella commedia divertente, brillante, ironica e pungente, Qualche volta scappano, tratta dal testo francese Toutou, di Daniel ed Agnes Besse, diretta ed interpretata da Pino Quartullo, con Attilio Fontana e Rosita Celentano, in scena al Teatro Quirinosolo per tre giorni, dall’11 al 13 aprile. Visum ha intervistato Pino Quartullo.

Pino, parliamo di questa insolita commedia che vede un cane abbandonare i suoi padroni
La fuga del cane Toutou diventa ben presto un pretesto più che altro per parlare dei problemi di coppia tra me, che interpreto Alessandro e Rosita, che interpreta Marzia. L’amatissimo cane di casa – spiega l’attore a Visum – diviene rivelatore di disagi e compromessi, l’elemento che fa scaturire carenze affettive fra loro due, vuoti celati di una coppia in crisi. La situazione precipita con l’arrivo di Paolo (Attilio Fontana), un loro amico che li prende in giro per questa apprensione per il cane scappato. Ben presto si rivelerà una figura chiave per dimostrare quanto la coppia – conclude – fosse asservita al cane e alla loro routine. Ci saranno dei ribaltamenti continui dei personaggi, che rivedranno le loro consapevolezze di una vita”.

Uno spettacolo con una buona dose di ironia
Ho sempre trattato grandi temi con il filtro della comicità. Io sono di mia natura ironico e autoironico ed ho sempre avuto un approccio scherzoso, comico alla vita. Credo sia una cosa impossibile da apprendere recitando, quanto piuttosto un’attitudine che o la si ha o no. Questo è il motivo per cui ho scelto Attilio e Rosita per il mio spettacolo: sono due persone intelligenti, spiritose. Sarebbe stato molto difficile lavorare con attori privi di un’ironia spontanea”.

Qual è il messaggio che vuole lanciare questa pièce?
Di essere più sensibili nei confronti degli animali, di rispettarli di più. Le persone che hanno soprattutto dei cani non devono, però, esagerare con le morbosità, con le attenzioni eccessive, come se fossero altre persone. Tante volte il rapporto con gli animali è quasi genitoriale. Non bisogna però trattarli come bambini. Se ciò accadesse, questo potrebbe nascondere un motivo di isolamento dalla realtà”.

Lo spettacolo è già stato in tournée. Come ha reagito il pubblico?
Benissimo. La maggior parte del pubblico che viene a vedere lo spettacolo o che viene dopo nei camerini, ha un cane e si riconosce nei personaggi che io e Rosita Celentano interpretiamo, condividendo le tematiche della pièce. Il pubblico poi si diverte perché c’è un interscambio fra noi e gli spettatori – commenta – interagiamo con loro, chiediamo come si comportano con i loro cani. Ma soprattutto il pubblico ha scoperto con sorpresa una Rosita Celentano brava attrice, anche se prima ad ora non aveva mai fatto teatro. E l’ho convinta io a farlo, mentre sia io che Attilio ci confermiamo dei bravi attori. Il pubblico si diverte come si sono divertiti la Vanoni, Gabbani, Adriano Celentano e la Mori”.


Ha delle affinità con il personaggio che interpreta visto che ha un cane?
A parte il modo di parlare e l’ironia che ho quando mi inquieto, non mi riconosco in lui”.
Cosa c’è nel futuro di Pino Quartullo, teatro, televisione?
Intanto sto lavorando a dei progetti di film, scrivendo le sceneggiature. Ma, come si sa, i tempi del cinema sono diversi da quelli del teatro, ci vuole più tempo. Per il teatro, invece, dal prossimo dicembre, fino a marzo del 2018, sarò protagonista, con Corrado Tedeschi, della divertente commedia, Il conto è servito, per la regia di Paola Tiziana Cruciani”.

Giancarlo Leone

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