La Divina commedia rivisitata da Alessandro Fullin

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Alla Sala Umberto di Roma, fino al 22 gennaio, si può assistere al divertente ed originale spettacolo, La Divina, scritto e diretto dal bravissimo Alessandro Fullin, che riscrive, aggiornata al 2000, una nuova Divina Commedia di Dante Alighieri. Ne viene fuori una Commedia… divinamente moderna.

Alla Sala Umberto di Roma, fino al 22 gennaio, si potrà assistere al divertente ed originale spettacolo, La Divina, scritto e diretto dal bravissimo Alessandro Fullin, che ritorna in scena con la Compagnia torinese Nuove Forme, per riscrivere la DivinaCommedia, nei panni di un Dante, il cui amore per Beatrice (Tiziana Catalano) sembra svanito con il passare dei secoli.

Quello di Dante, in effetti, è un ritorno dopo 700 anni, dopo che, nel 2009, Papa Ratzinger ha annunciato l’abolizione del Purgatorio, che, come luogo fisico, non esiste più. Allora il Sommo Poeta, appresa la notizia, si precipita per la seconda volta nell’Oltretomba per far luce su questa vicenda e riscrivere, per l’appunto, la Divina Commedia. Seri e problematici dubbi assalgono Dante perché, impresa da non poco, dovrà trovare un’altra collocazione per invidiosi, iracondi e accidiosi.

In questi dubbi e tormenti che si porta dietro lo assiste, per la seconda volta, il poeta Virgilio (Simone Faraon): lungo il suo viaggio, Dante si rende conto di trovare sexy Caronte, il traghettatore (Ivan Fornaro), che nel frattempo si è modernizzato e si muove sui rollerblade. Ma il Sommo Poeta ritroverà anche il suo poeta Brunetto Latini (Sergio Cavallaro) e Paolo Malatesta (Paolo Mazzini), che, abbandonato dalla sua Francesca, nel tentativo impossibile di riconquistarla, farà innamorare di lui Beatrice che, rendendosi conto di non essere più nei dolci e “cortesi pensieri” di Dante, modifica il suo stile di vita paradisiaco in qualcosa di più umano, sexy e carnale.

Paolo e Beatrice si dichiarano, così, amore reciproco. A fare da jolly tra gironi infernali, cerchi e bolge, c’è Mario (Mario Contenti), un attore disoccupato che darà vita a personaggi bizzarri, estrosi.

 

 

La Divina è una pièce molto divertente, moderna, dove si fa anche musica dance, ricca di battute al fulmicotone, messe intelligentemente al momento e al posto giusto. La regia del protagonista Alessandro Fullin è ben strutturata e piacevole, dove tutti i protagonisti divertono e sono dinamici. La musica qui ha un ruolo determinante: si parte da atmosfere epiche per passare agli ABBA (quelli di Mamma Mia, per capirci), con altri momenti frizzanti.

 

 

Sembra di tornare ai tempi della scuola, ma qui il divertimento è assicurato, oppure di assistere a quelle parodie televisive degli Anni 60, con il Quartetto Cetra, in Biblioteca di Studio Uno, dove si mettevano in berlina opere del calibro come I tre moschettieri, Odissea, Il conte di Montecristo, Il fornaretto di Venezia.
La Divina, uno spettacolo esilarante, unico, originale da non perdere.

Giancarlo Leone

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