Con L’amica geniale 2 tornano le donne rivoluzionarie di Elena Ferrante

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Dal 10 febbraio su Raiuno, in prima serata e in anteprima mondiale alle 21.25 nonché on line su Rai-Play, grande attesa per il secondo capitolo della saga de L’amica geniale, Storia del nuovo cognome. Al centro degli otto nuovi episodi della serie HBO-RaiFiction ci sono ancora Elena “Lenù” Greco (Margherita Mazzucco) e Raffaella “Lila” Cerullo (Gaia Girace), le due protagoniste del capolavoro di Elena Ferrante, che ritroviamo sedicenni negli Anni ’60. La regia è firmata da Saverio Costanzo.

Dal 27 al 29 gennaio i primi due capitoli anche in 300 sale cinematografiche, dal 10 febbraio su Raiuno, in prima serata e in anteprima mondiale alle 21.25 nonché on line su Rai-Play, grande attesa per il secondo capitolo della saga de L’amica geniale, Storia del nuovo cognome. Al centro degli otto nuovi episodi della serie prodotta da Fandango, The Apartment e Wildside con HBO-RaiFiction ci sono ancora l’ambiziosa Elena “Lenù” Greco (Margherita Mazzucco) e l’indomabile Raffaella “Lila” Cerullo (Gaia Girace), le due protagoniste del capolavoro di Elena Ferrante, che ritroviamo sedicenni negli Anni ’60. La regia è firmata da Saverio Costanzo.

L’Italia? Un paese retrogrado nei confronti delle donne. La mentalità italiana è profondamente misogina: si vede in politica e più che in ogni altro luogo in televisione. Ed è difficilissima da estirpare. Ma tutto questo accanimento su Amadeus mi sembra sospetto. E’ come se questa storia di Sanremo avesse un cuore oscuro che non riesco a capire”. Era inevitabile che fra tutte queste polemiche su famoso “passo indietro” delle donne, il regista Saverio Costanzo e questa “geniale” serie, nata nel segno di Elena Ferrante, parteggiassero sull’altro lato della barricata rispetto a quello dei maschilisti.

L’amica geniale, Storia del nuovo cognome riporta in tv la storia di due donne che lottano fieramente per la propria autonomia. Contentissima di questa serie il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta che nel corso dell’affollatissima conferenza stampa di presentazione ha detto: “L’amica geniale è una serie di svolta per la fiction italiana, una serie da 7 milioni di spettatori e una media del 30% di share, con punte del 36% tra i laureati e 5 milioni di click su Rai-Play”.

Costata più di 40 milioni di euro, e affidata alla regia di Saverio Costanzo che si avvarrà anche della collaborazione registica di Alice Rohrwacher, alla quale sono state affidate le due puntate centrali, quelle ambientate a Ischia, la nuova stagione inizia e termina ripercorrendo il percorso narrativo del secondo volume della tetralogia, Storia del nuovo cognome.

Abbiamo detto che alla Rohrwacher sono state affidate le puntate centrali, la quarta e la quinta: “L’intuizione di Saverio è stata che questi due episodi, ambientati a Ischia, sono un microromanzo a sé, perché c’è una prima rottura tra Lenù e Lila che si svilupperà anche al loro ritorno. Anche far entrare me è stata una rottura, c’è continuità di racconto ma mi è stata data grande libertà”. E’ ancora Costanzo a parlare: “Siamo negli Anni ’50, l’orizzonte della storia si apre e la drammaturgia accelera. La prima stagione aveva uno stile più timido e neorealista, mentre in questa nuova serie ci concediamo un’evoluzione anche nel linguaggio. Dopo la frattura delle puntate su Ischia arriverà il sesto episodio giocato sulla rabbia, fatto di musica e inquadrature strappate, poi il settimo abitato da fantasmi e sussulti di rivoluzione, ambientato a metà Anni ’60. E, infine, nell’ottavo, l’epica dell’emigrante”.

La nuova serie è stata girata parzialmente fuori dal rione vecchio ricostruito in studio dove si ambientava il primo capitolo. Ma ora lo scenario si amplia ancora di più, includendo oltre che Napoli la Costiera Amalfitana, Ischia e perfino Pisa, dove Elena si trasferirà per frequentare l’università. Riguardo questo punto, a parlare è la sceneggiatrice Laura Paolucci: “Elena per emanciparsi e uscire dal rione, studia. Mentre Lila, che non ha proseguito il percorso scolastico, è vittima di un marito violento e di una famiglia che finge di non vedere i suoi vistosi lividi”.

Se nella sua prima stagione vigeva per questa fiction il classico “Bollino giallo”, questa nuova forse prevede un “Bollino rosso” in quanto la visione è vivamente consigliata con i genitori, perché fin dalla prima puntata c’è un episodio di violenza domestica raccontato con realismo e crudezza.

Su questo è ancora Saverio Costanzo a parlarne: “Non volevo solo raccontare uno stupro, ma un’incomprensione di fondo che porta un uomo, evidentemente incapace di riflettere, ad agire come una bestia che segue l’istinto. Non c’è volgarità in quel momento, né insistenza sui dettagli”.

 

Ancora indeciso sulla sua partecipazione alla prossima stagione, Costanzo ha ribadito il concetto sul valore “rivoluzionario” delle parole di Ferrante in un momento “per l’Italia e per le donne molto buio. Spesso qui da noi c’è ancora una forma di sarcasmo sulla rivoluzione femminile. C’è questo dare ragione ma fatto in modo perfido, trasversalmente. Ma la rivoluzione è cominciata e io mi sento in mezzo: la storia di Elena e Lila andrà avanti anche senza di me, ma è importante che gli uomini capiscano che le donne, ormai, non torneranno indietro. Cominciamo ad abituare i nostri figli”.

Giancarlo Leone

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