A tu con Pino Quartullo al teatro Olimpico

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Attore, regista, sceneggiatore e doppiatore. Sono molti i talenti di Pino Quartullo, ora impegnato fino al 22 gennaio al teatro Olimpico di Roma, in veste di attore e regista, con la pièce intitolata “La strategia del paguro”. Visum l’ha incontrato.

Attore, regista, sceneggiatore e doppiatore. Sono molti i talenti di Pino Quartullo, il cui viso il pubblico l’ha conosciuto grazie al successo di fiction (l’ultima in tv su Canale 5, Rimbocchiamoci lemaniche, accanto a Sabrina Ferilli) o a teatro (con Signori. Le Paté de la Maison, accanto a Maurizio Micheli e Sabrina Ferilli). Ora dal 18 al 22 gennaio, l’attore, nato a Civitavecchia, è al Teatro Olimpico, regista e protagonista dello spettacolo La Strategia del Paguro, tratta dall’opera francese Une semaine pas plus di Clement Michèl. Accanto a lui, Alberto Farina e Grazia Schiavo.

Pino, parliamo di questo spettacolo, sicuramente molto divertente
Mattia, personaggio interpretato da Alberto Farina, si è stancato all’improvviso della sua donna, Brinna (Grazia Schiavo). Non ha un nuovo amore, semplicemente non la sopporta più. Ogni cosa di lei ormai lo infastidisce. Vorrebbe lasciarla ma non ne ha il coraggio, ma deve farlo”.

E allora che fa?
Invita a casa il proprio amico, un tipo strano, trasandato, depresso, Piombo, da me interpretato, che detesta Brinna. Questo accetta di essere lo scatena-rabbia della donna – spiega l’attore – l’elemento di contrasto della coppia. Così Mattia pensa di mettere in atto il suo piano diabolico: esasperare la sua donna, mettendola in condizione di lasciarlo. Si stabilirà così un’assurda convivenza a tre, ricca di colpi di scena, battute, equivoci, provocazioni, finchè la situazione sfuggirà di mano a tutti. Finale a sorpresa”.

 

Perché questo titolo, che c’entra il paguro?
Ovviamente è una metafora. Il paguro leva la lumaca dalla sua chiocciola per mettersi lui al suo posto. Ecco, Mattia cercando di esasperare Brinna vorrebbe impadronirsi della casa, di divani non suoi, ma certamente più accoglienti”.

 

 

Ha lavorato con molte attrici affascinanti, talentuose. Ce n’è qualcuna che ricorda in particolar modo?
Ho tenuto a battesimo, teatralmente parlando, Maria Paiato, Lucrezia Lante Della Rovere, ma anche Stefania Sandrelli. Ecco, senza togliere nulla alle altre due, Stefania la ricordo con affetto. In teatro fece con me, Le faremo tanto male, che poi diventò anche un film. Ho scoperto che era molto fotogenica anche in teatro e bucava, oltre lo schermo, anche fino all’ultima fila delle poltrone. Ci siamo molto divertiti facendo questo spettacolo”.

Oltre che attore, regista, sceneggiatore, anche doppiatore. Ha dato la voce a Jim Carrey. E’ stata una bella esperienza. Che ricordo ha?
Sì l’ho doppiato in due film, The Mask e Scemo & più scemo. Rita Rusic, ex moglie di Vittorio Cecchi Gori mi disse, sentendomi parlare, che avevo la stessa voce di Carrey. E così mi son trovato a doppiarlo. Ho avuto più difficoltà nel doppiaggio di Scemo & più scemo per via di tanti cambiamenti di voci previste nel film, sonorità e varie tonalità gutturali. Ho perso la voce 2 volte”.

Cinema, teatro, televisione. Ha qualche preferenza?
No, nessuna preferenza. Per me conta il discorso qualitativo, che può essere televisivo, cinematografico, come teatrale. Sono felicissimo – commenta – di aver fatto la fiction L’ispettore Coliandro con Giampaolo Morelli, dei Fratelli Manetti Bros, i cui lavori sono sempre divertenti ed ironici e poi anche ad aver partecipato ad un’altra fiction, Rimbocchiamoci le maniche diretta da Stefano Reali, dove facevo la parte del cattivo. Mi piace essere chiamato a fare cose sorprendenti, nuove, impreviste”.
Una bella carriera la sua. Ma ha ancora il classico sogno nel cassetto?
Sì, ho cassetti pieni di sogni, di progetti pazzi. Prediligo sceneggiature un po’ fuori da certi ‘paletti’, da certi schemi prefissati”.
Progetti futuri?
Ad aprile sarò al Teatro Quirino con la brillante commedia francese, da me diretta ed interpretata, Qualche volta scappano. Con me, Attilio Fontana e, al suo debutto sul palcoscenico, Rosita Celentano. Poi un avvocato famoso – conclude –  di cui non svelo il nome, mi ha chiesto di scrivere una sceneggiatura per un film che racconta la sua vita. Ci sto lavorando su”.

Giancarlo Leone

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