PDF/PRINT clicca quiRacconti disumani al Quirino. Alessandro Gassmann dirige, nel teatro romano intitolato a suo padre, un lavoro tratto da due racconti di Franz Kafka che il bravo Giorgio Pasotti interpreta in maniera tale da far entrare nell’intimo dello spettatore, l’animo di realtà umane assolutamente disumanizzate, paragonandole a bestie.
Racconti disumani al Quirino
Racconti disumani al Quirino. Certo, provocare emozioni “positive” ispirandosi ad un Autore la cui letteratura è piena e di archetipi, tutti dediti all’alienazione mentale, alle brutalità psicologiche, non è facile perché la continua crisi che pervade l’uomo, in quanto “umano”, quindi in grado di ragionare guardando nel suo interno, induce alla tristezza nell’affrontare da spettatore il lavoro in scena.
La coppia Gassmann – Pasotti molto agevolmente, raggiunge il risultato di esprimere la complicatezza dell’animo e della mente umana
Ma la coppia Gassmann – Pasotti molto agevolmente, raggiunge il risultato di esprimere la complicatezza dell’animo e della mente umana, attraverso il racconto dello sforzo del protagonista, in parte architetto ed in parte animale, di costruirsi un perfetto riparo. Un rifugio in un intrico di cunicoli, passaggi, corridoi, nuovi tunnel, vicoli ciechi che conducono al nulla. Anzi alla follia ossessiva dell’ansia e del terrore.
Il non senso dei racconti di Kafka
Tutto quanto sopra, appare coerente con il tentativo di dare senso alle nostre vite, tenuto però presente che qualsiasi senso si cerchi nei racconti di Kafka, è in effetti un non senso, anche ricorrendo alla forza della letteratura.
Racconti disumani in scena fino al 4 febbraio
Il lavoro, che resterà in scena fino al 4 febbraio, è “addolcito” dalle musiche, perfettamente adatte alla situazione di continuo disagio psicologico, descritta con una certa misurata maestria da Alessandro Gassmann, ed è in grado certamente di produrre emozioni.
Uno spettacolo che produce emozioni e una certa situazione di disagio
Emozioni da condividere anche con una certa situazione di disagio, allorquando lo spettatore non si presenti preparato ad affrontare una tematica alquanto complessa e colma di richiami al modernismo, al surrealismo, ed al realismo magico, del quale Kafka è stato uno degli esponenti di maggior spicco.
Andrea Gentili
