Il caso Shakespeare Show al Globe di Roma

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Il caso Shakespeare Show al Globe di Roma

Il caso Shakespeare Show al Globe di Roma. Quest’anno all’Arena Gigi Proietti Globe Theatre ci si è divertiti molto con Il caso Shakespeare show, di Claudio Pallottini.

Il caso Shakespeare Show al Globe di Roma

Il caso Shakespeare Show al Globe di RomaIl caso Shakespeare Show al Globe di Roma. Quest’anno all’Arena Gigi Proietti Globe Theatre ci si è divertiti molto con Il caso Shakespeare show, di Claudio Pallottini, uno spettacolo, gioco e cabaret alla scoperta chi fosse il vero Bardo. Un palcoscenico, un salotto e vari personaggi che raccontano con vari particolari la vita di Shakespeare, insinuando, però, nel pubblico il dubbio sulla paternità delle opere dell’autore sotto forma di un divertente talk show.

Chi ha scritto le opere di William Shakespeare?

Il caso Shakespeare Show al Globe di RomaChi ha scritto le opere di William Shakespeare? Perché a distanza di 400 anni esatti dalla pubblicazione della prima opera, il dibattito resta così aperto? Cosa bisogna scoprire? Cosa c’è da temere? Lo spettacolo Il caso Shakespeare show vuole scoprirlo con gli spettatori, che si ritrovano a loro insaputa a fare da giuria alla questione. Sul palco, trasformato, come dicevamo, nel salotto di un talk televisivo, con ospiti del passato e del presente, si ricostruisce la personalità di Shakespeare.

Un cast all’altezza di questo talk teatrale

Il caso Shakespeare Show al Globe di RomaC’è un presentatore (Marco Simeoli, anche regista dello spettacolo e perfettamente calato nel ruolo del conduttore gestisce, con una serie di difficoltà, facendo emergere la sua napoletanità, sia gli ospiti un po’ indisciplinati, che il pubblico chiamato più volte ad intervenire) che dirige un cast formato da Sir Burbage (Stefano Messina), dalla professoressa De Rango (Carlotta Proietti), dal professor Ricci (Claudio Pallottini, anche autore del testo) e dal professor Giulio Dorfmann (Antonio Giuliano). Gradevoli gli intermezzi musicali del Maestro Andrea Bianchi.

Shakespeare era un italiano?

Il caso Shakespeare Show al Globe di RomaEd ecco il primo dubbio formulato sul palco di questo talk show: Shakespeare era un italiano? Questo è il tarlo, il dubbio che s’insinua nel pubblico, tra opinioni, commenti degli ospiti divisi in accademici stratfordiani e accademici anti stratfordiani. Il primo ad avere dubbi sulla paternità delle opere attribuite a Shakespeare fu il drammaturgo Robert Greene, che faceva parte dei poeti laureati a Oxford, gli University wits che nella seconda metà del 1500, rinnovarono il teatro inglese modificandolo in quello che oggi tutti noi conosciamo, come teatro elisabettiano. Fu proprio lui, ad avere i primi dubbi sul Bardo, di cui tutti noi sappiamo molto poco: il luogo di nascita e di morte, i nomi della moglie, le figlie, ma tutto ciò sempre al condizionale. Sappiamo solo che si ritirò a Stratford, prima di morire perché forse malato. Tra i vari dubbi del prolifico Shakespeare, autore di innumerevoli opere, 145 sonetti, di 1100 parole, c’è quello delle firme diverse fatte in vari tempi. Ci sembra strano che sbagli la grafia del suo nome, anche se la diversa calligrafia risale a quando si ritirò a Stratford.

Sembra che Shakespeare non abbia scritto La Tempesta

Il caso Shakespeare Show al Globe di RomaTanti condizionali, ci lasciano interdetti sulla vita dell’artista: sembra che non sia stato lui a scrivere La Tempesta e tante altre opere. E poi era risaputo che le sue figlie, non sapessero né leggere, né scrivere. Per un letterato, un drammaturgo come lui, la cosa è del tutto insolita, anche se all’epoca gli studi li facessero solo i maschi.

Ed ecco che quello che ha potuto scrivere le opere attribuite a Shakespeare potesse essere un italiano, Giovanni Florio, il vero genio di Londra, che tradusse Boccaccio in inglese ed il francese Montaigne. Precettore di due regine, Elisabeth ed Ann, la biografia della sua vita, è presente ne La Tempesta di Shakespeare, un altro insolito dettaglio.

Uno spettacolo culturale e molto interessante sul Bardo

Il caso Shakespeare Show al Globe di RomaQuando lo spettacolo va verso il finale, è proprio il pubblico a decidere se essere stratfordiani o anti stratfordiani. Ovviamente prevale il senso patriottico e la maggioranza, è tutta per l’italiano Florio. Il mistero rimarrà sempre tale, non verrà mai svelato, ma il pubblico rimane, galvanizzato da tutti questi dubbi, che permetteno, di rendere ancora curioso ed occulto tutto ciò che gravita attorno a William ShakespeareSpettacolo molto interessante e culturale per chi vuole documentarsi e approfondire la conoscenza del Bardo, ma sempre con un classico “dubbio amletico”.

Giancarlo Leone

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