Per un sì o per un no

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Per un sì per un no

Per un sì o per un no. Nathalie Sarraute, scrittrice francese della seconda metà del Novecento e autrice di Per un sì o per un no (Pour un oui ou pour un non) indaga la difficoltà della comunicazione, focalizzando l’attenzione non tanto sulla parola detta ma su quella taciuta. Intuizione geniale! Ora in tournée, andato in scena allArgentina di Roma.

Per un sì o per un no 

Per un sì per un noPer un sì o per un no. Nathalie Sarraute, scrittrice francese della seconda metà del Novecento e autrice di Per un sì o per un no (Pour un oui ou pour un non) indaga la difficoltà della comunicazione, focalizzando l’attenzione non tanto sulla parola detta ma su quella taciuta. Intuizione geniale!

Nella praticità, è un evento che può accadere ad ognuno di noi: una involontaria intonazione, percepita ambigua dal nostro interlocutore, un accento tonico risultato eccessivo, una sospensione nella frase innocentemente fuori luogo ingaggia/potrebbe ingaggiare un meccanismo dai gangli infernali.

Per un sì per un no con la regia di Pier Luigi Pizzi

Per un sì per un noDalle conseguenze non intenzionali della percezione fonetica prende le mosse la pièce di cui Pier Luigi Pizzi firma la regia e che racconta un duello a colpi di parole (dette, non dette, taciute, sospese lo capiremo man mano) tra due amici di vecchia data. Il confronto si snoda attraverso un gioco di dialettica a cui solo uno di loro sopravviverà. Sul palco gli attori Umberto Orsini e Franco Branciaroli, che sfinendosi a colpi di parole (“un nulla, credimi, veramente un nulla”) ripercorrono le fasi di un loro dialogo passato durante il quale un non detto è stato più importante della parola.

Una grande coppia di artisti in scena

Per un sì per un noNel corso della conversazione avuta diversi anni prima, uno aveva messo al corrente l’altro di un suo modesto successo, gratificando la propria vanità. Alla notizia, l’altro aveva esclamato un” bene” non troppo convinto, troppo trascinato nella vocale E, cantilenante e al limite del dileggio, un “bene” infarcito di sfumature umilianti secondo la percezione acustica dell’interlocutore.

Quella vocale, avvertita posticcia, ha agitato quel meccanismo della mente che trasforma il vuoto in pieno, il nulla in tutto.

Un bel spettacolo al teatro Argentina

Per un sì per un noI protagonisti sembrano entrambi in scacco di una invisibile ragnatela dove le parole che hanno importanza sono quelle non dette. Umberto Orsini Franco Branciaroli restituiscono magistralmente lo spessore pulviscolare del tarlo, dell’insidia che le tante (troppe?) parole foraggiano. Senza riuscire poi a debellare. Visto al Teatro Argentina di Roma nel febbraio 2023 e ora in tour.

Francesca Pistoia

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