Intervista a Roberto Russo e Natale Fioretto

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casa editrice Graphe.it

Intervista a Roberto Russo e Natale Fioretto. Visum ha incontrato i fondatori della casa editrice Graphe.it che compie 18 anni.

Intervista a Roberto Russo e Natale Fioretto

Casa editrice Graphe.itDiciotto anni di attività per una casa editrice indipendente che punta alla qualità e non alla quantità, sono un anniversario che celebra non soltanto la sua maturità ma anche la costanza, l’impegno e la dedizione di Roberto Russo e Natale Fioretto fondatori di Graphe.it. Da Perugia, Graphe.it col suo logo con l’amazzone dall’elmo greco che scocca il dardo della parola, fa “circolare le idee spalancando le porte e le finestre”, pubblicando opere in una dimensione che consente di instaurare rapporti umani ancor prima che professionali.

Un catalogo variegato che va dalla cucina, alla saggistica alla poesia, alla narrativa, e un blog che è il magazine della casa editrice, che oltre a segnalare nuove uscite e aggiornamenti, diventa pure luogo di incontro per quanti amano confrontarsi su letture e argomenti sono i traguardi ma anche le partenze da cui muoversi per raggiungere nuovi obiettivi. Roberto e Natale si preparano a festeggiare questo importante compleanno e raccontano a Visum, le loro esperienze e i sogni nel cassetto.

18 anni di buone letture è i  l vostro motto, partiamo dalla nascita, cosa è avvenuto 18 anni fa e con chi hai condiviso la nascita della casa editrice?

Intervista a Roberto Russo “[Roberto Russo] Eravamo due autori in cerca di editore: Natale Fioretto (docente dell’Università per Stranieri di Perugia) e io avevamo scritto una grammatica di italiano per Stranieri. Lui si era occupato di tutta la parte grammaticale e sintattica, io di quella culturale. La nostra idea era quella di produrre una sorta di testo interattivo, con i mezzi di allora: cioè affiancare al libro alcuni “lucidi per lavagna luminosa” da proiettare in aula. Una ventina di anni fa le lavagne elettroniche, gli schermi in classe e via dicendo non erano così attuali come oggi… La presenza dei lucidi sembra fosse un problema insormontabile per gli editori a cui ci eravamo rivolti. Invece di abbatterci ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo aggirato il problema aprendo noi una casa editrice. E da allora sono passati 18 anni”.

 

Quali sono la particolarità e l’originalità di Graphe.it?

Intervista a Natale Fioretto“[Natale Fioretto] L’originalità risiede sicuramente nell’aver voluto, di fronte a un inciampo, reagire in modo creativo. Da quel momento si è andato delineando il filo rosso della casa editrice, vale a dire dare voce a proposte che il mercato dell’editoria avrebbe cestinato, non per mancanza di valore, quanto, piuttosto, per mancanza di visione”.

 

Nome e logo, me li racconti?

casa editrice Graphe.it“[Roberto] Il nome graphe rimanda al greco e indica la scrittura, che è alla base dei libri. Aggiungemmo il “punto it” perché ci sembrava una buona idea avere nel nome anche il rimando diretto al sito. Questa è la spiegazione ufficiale, che vale, però, soprattutto per il “punto it”. Sì, è vero che il nome rimanda al greco e tutto il resto, ma il vero motivo è molto più emotivo, diciamo così. Pensando ai vari nomi possibili per una realtà editoriale, provammo anche a creare giochi di parole, acrostici, sigle. Da bravi “maschi italici” pensammo alle nostre mamme e si illuminò la lampadina: “Gra” sta per Grazia, la mamma di Natale; “Phe” è Felicita, il nome di mia madre. Il logo è la concretizzazione grafica dell’idea di fondo della casa editrice ovvero perseguire la massima circolazione delle idee, spalancando porte e finestre. Per questo è un po’ un mix: un’amazzone, con elmo greco, che scocca il dardo della parola. Del resto la parola è fulminea, “colpisce” immediatamente e credo sia una bella immagine in relazione al mondo dei libri e dell’editoria”.

 

Che rapporto ha la casa editrice col territorio di appartenenza?

“[Natale] Nota dolente, o per meglio dire, domanda complessa. Graphe.it pur se umbra di nascita, non ha mai rinunciato ad avere obiettivi capaci di travalicare i confini regionali facendo leva anche sulle origini partenopee mie e pontine di Roberto. Nemo propheta in patria, si dice, e in effetti i rapporti con il territorio non sono sempre stati idilliaci per molti motivi, non ultima l’autoreferenzialità che, non di rado, si sviluppa nei territori periferici, quelli lontani, cioè, dal gran vento del mondo, per citare Eco”.

 

Qualità e non quantità è su questo che punta Graphe.it? Quanti titoli pubblicate ogni anno?

Intervista a Roberto Russo

 

“[Roberto] Puntiamo sulla qualità, senza dubbio, e, tenendo presente che la nostra è comunque una piccola realtà editoriale, l’abbinamento con quantità è d’obbligo. Come diciamo sempre, siamo per la “decrescita editoriale”, ovvero pubblicare meno per pubblicare meglio. Questo si traduce in relativamente poche pubblicazioni annue. L’ideale, secondo me, sarebbero 10 titoli l’anno; al momento ne pubblichiamo qualcuno in più perché a volte è difficile dire di no a libri belli che ci sottopongono, ma l’orizzonte è quello della decina di testi, non di più”.

 

 

Per il diciottesimo anno come festeggerete?

la casa editrice Graphe.it“[Roberto] Continuando a curare i libri per farli sempre più belli! Come stile la casa editrice è molto discreta quindi non abbiamo intenzione di organizzare eventi con “ricchi premi e cotillon”, ma metteremo in campo piccoli gesti che però sono significativi: farci conoscere un po’ meglio, per esempio (e ti ringraziamo per questa intervista che ci permette di concretizzare l’idea), oppure inserire in tutte le pubblicazioni di quest’anno il logo dei diciotto anni per lasciare un ricordo (e, a tal proposito, abbiamo realizzato anche un segnalibro commemorativo con un disegno di un grande illustratore italiano quale è Emilio Isca). A settembre, poi, in cui cade ufficialmente il compleanno, uscirà un titolo che riflette sui libri: uno testo di cui ci siamo innamorati subito… ma per ora non posso dire di più!

 

Da maggiorenne Graphe.it cosa vuole raggiungere?

“[Natale] Difficile fare progetti di ampio respiro in una realtà tanto fluida come quella in cui operiamo, ma certamente continueremo a proporre opere di buon livello nel rispetto della discrezione che fino a oggi ci ha contraddistinto. Non per supponenza, ma vorremmo continuare a proporre titoli “di nicchia””.

Cristina Marra

 

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